MILANO – I mercati del caffè rompono gli argini. Prematuro parlare di una stabile inversione di tendenza, ma le ultime due settimane hanno visto violare – sia al rialzo che al ribasso – gli angusti margini di contrattazione in cui i prezzi erano rimasti confinati per settimane.
La borsa newyorchese ha dapprima toccato, ad aprile, i minimi degli ultimi due anni.
Minimo assoluto il giorno 17, quando il contratto principale (luglio) ha chiuso a 115,85 centesimi per libbra.
Il benchmark non scendeva in queste aree di prezzo dai primi di marzo del 2016.
È seguita una graduale correzione al rialzo; si è così tornati sopra i 120 centesimi già il 24 aprile.
Tra alti e bassi, il trend si è consolidato nella settimana successiva, con una decisa accelerazione a cavallo del mese.
Il 1° maggio – regolare giorno di contrattazioni sia a New York che a Londra – la scadenza principale è volata a quota 124,80 centesimi: il livello massimo dalla metà di febbraio.
Dopo un parziale ripiegamento nella giornata di mercoledì (-105 punti), il contratto è risalito a 124,35 centesimi giovedì 3 maggio. In ripresa del 7,3% rispetto al già citato minimo della seconda decade di aprile.
I motivi del rally
Il rally è stato indotto principalmente dagli acquisti dei fondi, che hanno ricoperto parte dell’ingente posizione net short da essi detenuta.
A incidere, un quadro tecnico costruttivo, ma anche alcuni report diffusi nelle ultime settimane, dai quali emergono alcune potenziali vulnerabilità dei mercati.
Robusta ai massimi da novembre
L’Ice Robusta è intanto ai suoi massimi dall’autunno scorso. Luglio è volato ieri a 1.831 dollari per tonnellata: era dal 16 novembre che il contratto principale della borsa londinese non raggiungeva simili aree di prezzo.
Va sottolineato che la scadenza suddetta è soggetta attualmente a forti pressioni speculative.
Pressioni cui non è estraneo il fatto che, proprio dal mese di consegna luglio 2018, scatteranno nuove regole in materia di certificazione del caffè e di magazzinaggio nei porti di consegna.
Il Brasile si prepara al raccolto
Sul fronte dei fondamentali, le operazioni di raccolta degli arabica stanno per entrare nel vivo in Brasile, mentre quelle dei robusta sono già in pieno corso. Il meteo delle prossime settimane si annuncia favorevole.
Colombia in ripresa
In Colombia, i dati della Fnc evidenziano una lieve ripresa della produzione mensile che risale ad aprile a 874.000 sacchi (+5%).
Nei primi 4 mesi dell’anno solare sono stati raccolti 4,3 milioni di sacchi, contro 4,4 milioni nello stesso periodo del 2017.
In flessione anche l’export, che si è fermato a 4,2 milioni, a fronte dei 4,4 dell’anno scorso.
