Il raccolto brasiliano, secondo il report annuale del Servizio Agricolo Estero (Fas) del Dipartimento Usa dell’Agricoltura (Usda), sarà di 52,4 milioni di sacchi.
Sin qui la più ottimistica, tra tutte le stime circolate in questi mesi, superiore anche a quella di 51,9 milioni di sacchi diffusa, a inizio maggio, da Volcafe. Molto lontana non soltanto dalle cifre ufficiali Conab (44,1-46,6), ma anche dalle previsioni di massima di autorevoli analisti privati, come INTL FCStone (44-45,5 milioni).
Al di là delle diverse scale di grandezza, i numeri del rapporto – redatto dall’ufficio ATO di San Paolo – riflettono un trend che vede (più o meno) concordi quasi tutte le fonti, con gli arabica in ripresa e i robusta (conillon) in calo.
Va premesso che i report della Rete globale di informazione agricola di Usda (Gain Report) sono delle informative a uso interno del dicastero di Washington. Esse costituiscono tuttavia la base statistica principale per l’elaborazione delle stime ufficiali Usda, contenute nelle due circolari semestrali diffuse rispettivamente a giugno e dicembre.
La stima
Secondo il Gain Report, il raccolto brasiliano 2015/16 sarà di 52,4 milioni di sacchi: 1,2 milioni in più rispetto al raccolto dell’anno scorso, che è stato il più basso degli ultimi 3 anni. Seppure in ripresa, il dato rimane lontano dai 56 milioni del 2013/14 e dai 57,60 milioni (massimo di tutti i tempi) del 2012/13.
Gli esperti locali hanno compiuto indagini sul campo nei tre principali stati produttori brasiliani (Minas Gerais, Espírito Santo e San Paolo) oltre ad assumere informazioni da fonti governative, associazioni, cooperative e commercianti crudisti.
Il raccolto di arabica è stimato in 38 milioni di sacchi, contro i 34,2 milioni del 2014/15. Nel Minas Gerais, massimo stato produttore di questa varietà, si passerà da 23,3 a 26,5 milioni di sacchi. La produzione è prevista in lieve ripresa anche nel San Paolo e nell’Espírito Santo.
Secondo il report, le colture hanno beneficiato di condizioni favorevoli da fine ottobre a marzo/aprile, fatta eccezione per una parentesi di siccità a gennaio. I prezzi in ripresa (tuttora superiori del 50% a quelli di inizio 2014) hanno incentivato gli investimenti e le cure agricole.
A ciò fa da contraltare l’andamento negativo dei robusta, la cui produzione scenderà dal dato, senza precedenti, di 17 milioni di sacchi dell’anno scorso, a 14,4 milioni quest’anno.
L’ Espírito Santo – massimo produttore brasiliano di conillon – ha subito un lungo periodo di siccità con temperature al di sopra della media durante i mesi estivi, che oltre a debilitare gli arbusti, aggravando lo stress vegetativo dopo un’annata record, ha creato gravi problemi di approvvigionamento idrico, limitando il ricorso all’irrigazione.
Produttività
La produttività su scala nazionale risalirà a 25,31 sacchi/ha, dai 24,5 del raccolto 2014/15. L’area coltivata non subisce variazioni significative rispetto alle annate passate e si attesta attorno ai 2,4 milioni di ettari, di cui oltre 2 milioni produttivi.
Secondo il report, la produzione di arabica lavati è in forte crescita e potrebbe raggiungere i 4-5 milioni di sacchi.
Export
Il ritmo degli imbarchi è destinato a subire un rallentamento, dopo i volumi record di quest’anno, favoriti dalla forte svalutazione del real sul dollaro. L’export di caffè in tutte le forme scenderà, nel 2015/16 (luglio/giugno), a 33,33 milioni di sacchi (di cui 3,3 di solubile).
Per l’annata in corso sono stimati imbarchi per 35,9 milioni di sacchi, di cui 32,5 di caffè verde. Fortissimo – grazie al raccolto record dell’anno scorso – l’incremento delle esportazioni di robusta, che supereranno i 3 milioni di sacchi, con un incremento di oltre il 50% sui 12 mesi precedenti.
I dati del Segretariato al commercio estero (Secex) relativi all’export di caffè verde nel periodo luglio 2014-marzo 2015 indicano un volume totale di 25.323.900 sacchi. Quasi alla pari Germania (4.910.650 sacchi) e Usa (4.873.300 sacchi). Belgio e Italia sono il terzo e il quarto mercato brasiliano, con rispettivamente 2.550.967 e 2.239.250 sacchi.
Scorte
Le scorte a fine 2015/16 scenderanno a 4,29 milioni di sacchi subendo un calo di quasi un milione e mezzo sull’annata precedente.
Consumi
Rimarranno vivaci anche nel 2015/16 crescendo di ulteriori 250.000 sacchi a 20,58 milioni di sacchi. I consumi 2014/15 sono stimati in 20,33 milioni costituiti in massima parte (19,25 milioni di sacchi) da macinato tostato.
Secondo dati Nielsen, la bevanda caffè è diffusa nel 98% delle case brasiliane.