MILANO – Si avvicina il tempo delle prime stime attendibili sul potenziale del nuovo raccolto brasiliano. Un esercizio – quello delle stime – che comporta sopraluoghi e analisi sul campo accompagnati – per chi ne ha i mezzi –dall’esame delle immagini satellitari. In base ai dati raccolti si passa poi alla formulazione delle prime previsioni preliminari, solitamente caratterizzate da una forchetta piuttosto ampia.
Per questo, numerosi analisti, esperti, agronomi e trader si sono messi o si stanno mettendo nuovamente in viaggio attraverso la cintura brasiliana del caffè, per accertarsi di persona dello stato attuale delle colture.
Quasi un rituale, che si consuma ogni anno, più o meno in questo periodo. Rispetto agli anni trascorsi però, le prospettive appaiono, questa volta, decisamente più incerte.
Tanto che l’Agenzia nazionale di approvvigionamento (Conab) – l’ente dipendente dal ministero dell’agricoltura brasiliano, responsabile della redazione delle statistiche ufficiali sui raccolti agricoli – non ha ancora comunicato la data di diffusione del sua prima stima per l’annata 2022/23. Che in tempi normali sarebbe resa nota a metà gennaio.
In calendario c’è soltanto la pubblicazione della quarta stima per l’annata in corso, con i dati definitivi sul raccolto 2021/22, quello cioè conclusosi lo scorso settembre. L’appuntamento è per giovedì 16 dicembre.
Le stime sul raccolto brasiliano presentano tradizionalmente forti divergenze
Nonostante l’impegno recente di Conab a fornire dati maggiormente in linea con quelli del settore privato, l’agenzia governativa continua a risentire delle forti pressioni politiche dei produttori e delle loro organizzazioni, che la costringono a essere più “prudente”. Ossia a sottostimare i raccolti rispetto alla loro entità reale, allo scopo di sostenere i prezzi.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.