MILANO – L’offerta di caffè crudo sui mercati internazionali sarà più che sufficiente a soddisfare la domanda. Sembra sia questa semplice considerazione all’origine delle poco brillanti quotazioni del coloniale.
Caffè crudo: alcuni dati
La scorsa settimana si è conclusa con la varietà arabica a 126,95 centesimi per libbra a New York. Quindi appena 1,10 centesimi sopra il minimo triennale registrato a fine maggio. E all’origine, sul mercato fisico brasiliano, si registrano ulteriori sconti.
La prima sessione del 2013 a New York
Si era chiusa a 149,40 centesimi. Poco meglio ha fatto il contratto londinese sul caffè robusta, ora a 1848 dollari per tonnellata. Quindi 140 in meno rispetto all’inizio di gennaio.
Da notare che il mese di maggio è terminato con la varietà robusta a 1844 dollari, minimo semestrale.
Secondo gli operatori, il motivo è nell’accelerazione delle vendite brasiliane
Queste, in maggio sono aumentate del 22% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Spinte probabilmente dalla debolezza del real nei confronti con il dollaro.
In salita sono risultate anche le esportazioni da Guatemala, Costa Rica e Honduras.
Intanto nelle piantagioni brasiliane
Ovvero le più importanti del mondo, la raccolta di caffè crudo ha un ritmo veloce. Forse per scongiurare problemi meteorologici.
Resta comunque salda a Rio de Janeiro la previsione . Quella secondo cui l’annata 2013-14 contabilizzerà un raccolto molto ampio.
Il più ricco mai visto in una stagione che, a causa del ciclo vegetativo biennale, dovrebbe invece accusare una contrazione piuttosto netta.
La produzione dovrebbe arrivare a 48,6 milioni di sacchi da 60 kg, secondo la Conab
L’agenzia statale per le previsioni sui raccolti. Del totale, 36,4 milioni di sacchi riguarderanno la varietà arabica; mentre 12,2 milioni dovrebbero essere di caffè conillons, la varietà robusta brasiliana.
Fonte: First