SASSUOLO (Modena) – Nel panorama di crisi, esistono comunque realtà e scommesse giovani, idee innovative che restituiscono speranza. Anche e soprattutto a Sassuolo, terra di imprese da sempre. Cominciamo da oggi un viaggio della Gazzetta fra giovani imprenditori che hanno scommesso su un’idea.
Nella prima tappa incontriamo chi ha intercettato un bisogno irrinunciabile degli italiani: il caffè. Esiste un fiorente mercato di macchine in comodato e capsule a domicilio. Ma in un periodo di ristrettezze economiche, come si può agevolare ulteriormente la gente che ha bisogno del caffè? Roberto Ghilardini ha avuto l’idea e l’ha chiamata Quikoffi. Paradossalmente dalla consegna a domicilio si passa al punto vendita e si risparmia.
«Dal 2005 come attività di famiglia – spiega Roberto – gestiamo con la ditta Caffè Più, il classico sistema di macchina in comodato e consegna delle capsule. Ma ci siamo chiesti come andare incontro alle esigenze dei clienti, magari facendoli risparmiare: così è nata Quikoffi, tutto per il caffè, che recupera la filosofia del punto vendita».
Ne ha aperto uno in settembre 2013 Roberto, a Sassuolo in via Parigi. Dopo un anno quadruplica: oggi apre a Modena in via Giardini 718-720; il 15 a Reggio in via Martiri di Cervarola 32; in ottobre il secondo negozio a Sassuolo, in via Fanti 3. Il fatturato mensile è quello dei grandi negozi.
«Siamo punto vendita multimarca, di tutte le macchine e le cialde originali e compatibili; forniamo ogni tipo di assistenza, compresa la pulizia delle macchine e i pezzi di ricambio. Ma soprattutto i prezzi sono migliori e la qualità mantenuta. Perché eliminando i costi della consegna a domicilio (furgoni, carburante, addetti) risparmiamo. E acquistando grandi quantità di prodotto otteniamo prezzi migliori, che si riversano anche sul cliente. Il risparmio è assicurato anche se dipende dalla marca, ma mediamente è possibile risparmiare fino a 20 centesimi a capsula e 10-12 euro su una scatola».
Un business fiorente insomma, supportato dai dati di mercato: nel centro-nord Italia il grado di penetrazione delle macchine automatiche è del 25 per cento. «Già elevato – spiega Ghilardini – ma significa che c’è ancora un 75 per cento da conquistare. Dopo i quattro negozi l’obiettivo dell’attività, che è a carattere familiare e condotta insieme a mio padre, è una catena di negozi di proprietà nelle nostre zone, in grado di soddisfare i clienti, di dare lavoro alla gente del posto. Cerchiamo la qualità, non puntiamo a diventare giganti».
