MILANO – Bere quattro tazze di caffè al giorno riduce sensibilmente il rischio di morte precoce. Sino al 60%, in termini di mortalità generale. Questa la conclusione di una ricerca realizzata dall’Hospital de Navarra di Pamplona.
I risultati sono stati presentati durante il congresso della Società Europea di Cardiologia, che si è concluso martedì a Barcellona.
Lo studio giunge a pochi mesi di distanza da un’altra indagine condotta dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) e dall’Imperial College di Londra, che ha fornito risultati analoghi.
Prima volta in Spagna
Lo studio, di natura osservazionale, aggiunge nuove evidenze a questa relazione portando dati riferiti alla Spagna.
“Studi precedenti avevano suggerito che bere caffè potrebbe essere inversamente associato alla mortalità per tutte le cause ma la relazione non è stata approfondita in un Paese mediterraneo” ha notato, a tale proposito, l’autrice dello studio, la dottoressa Adela Navarro.
Lo studio
Gli scienziati spagnoli, coordinati dalla Navarro, hanno dimostrato i benefici del caffè attraverso uno studio condotto su circa 20mila partecipanti.
Età media: 37,7 anni. Le persone coinvolte nell’indagine sono state seguite in media per una decina di anni a partire dal 1999.
Facevano tutte parte del Progetto Seguimiento Universidad de Navarra (SUN), uno studio prospettico nel quale sono state raccolte diverse informazioni grazie a questionari ed esami.
Tra esse, valutazioni sociodemografiche, misurazioni antropometriche, stili di vita, abitudini alimentari, condizioni fisiche pregresse e naturalmente consumo di caffè. Nel corso dello studio sono morti 337 partecipanti.
Le conclusioni
Dall’elaborazione statistica dei dati è emerso che i consumatori abitudinari della bevanda, con almeno quattro tazze al giorno, avevano un tasso di mortalità ridotto del 64% rispetto a chi non beveva caffè o lo consumava raramente.
Inoltre per ogni due tazze di caffè in più al giorno il rischio si riduceva del 22%.
Benefici maggiori per gli over 45
Valutando vari parametri come età, sesso e adesione alla dieta mediterranea, i ricercatori hanno inoltre dimostrato una significativa interazione tra l’anzianità e il consumo di caffè.
Fra gli ultraquarantacinquenni, infatti, il consumo di due tazze di caffè in più al giorno è risultato associato con un minor rischio di mortalità del 30% durante il periodo di follow-up.
Mentre non si è notata alcuna associazione significativa tra i partecipanti più giovani.
“Abbiamo individuato un’associazione inversa tra bere caffè e rischio di mortalità generale in particolare per i 45enni e oltre. Questo potrebbe essere dovuto a un’associazione protettiva più forte tra i partecipanti più anziani”, ha dichiarato la dottoressa Navarro.