CIMBALI M2
sabato 02 Novembre 2024
  • CIMBALI M2

Antonio Quarta si espone sull’abusivismo edilizio dopo Ischia: “Regole precise e più severità: no ai condoni”

L'imprenditore: "Le colpe sono molteplici: non solo la leggerezza degli amministratori locali. Perché in Italia si consente di allacciare le utenze - luce, acqua, gas, nettezza urbana - se si sa che certe costruzioni sono senza licenza edilizia? Perché si consente a imprese edili di realizzare edifici irregolari fin dall’inizio? Certi andazzi, a mio parere, potrebbero costituire fattispecie penali gravi: tali fatti favoriscono infatti l’abusivismo, e in quanto tali vanno puniti severamente”

Da leggere

  • Dalla Corte
TME Cialdy Evo
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

LECCE – Pene più severe per chi favorisce l’abusivismo edilizio e per chi ci lucra sopra, a qualsiasi titolo. Dopo la tragedia di Ischia, ennesimo caso di assenza totale dello Stato nella gestione del territorio – con colpe non solo politiche – l’imprenditore leccese Antonio Quarta, presidente e amministratore delegato della torrefazione Quarta Caffè, interviene sull’argomento.

L’abusivismo edilizio

di Antonio Quarta

“Una nuova tragedia annunciata, altre famiglie distrutte, tanta gente senza più una casa: e non è finita, perché a Ischia si temono altri smottamenti nei prossimi giorni, con le piogge in arrivo. E io mi chiedo: perché invece di cercare colpevoli a valle non si prende la situazione di petto a monte? Perché le polemiche e lo scaricabarile invece di demandare l’accertamento delle responsabilità alla magistratura?.

Le colpe, infatti, sono molteplici: non solo la leggerezza degli amministratori locali. Perché in Italia si consente di allacciare le utenze – luce, acqua, gas, nettezza urbana – se si sa che certe costruzioni sono senza licenza edilizia? Perché si consente a imprese edili di realizzare edifici irregolari fin dall’inizio? Certi andazzi, a mio parere, potrebbero costituire fattispecie penali gravi: tali fatti favoriscono infatti l’abusivismo, e in quanto tali vanno puniti severamente”.

Impedire l’allaccio delle utenze dei servizi alle costruzioni abusive sarebbe l’unico modo per bloccare il fenomeno: “A meno di voler tornare all’età delle caverne, una casa senza luce, acqua, gas e servizi non sarebbe vivibile.”

Una ferrea applicazione delle leggi

Impedire per legge tutto questo, ecco la soluzione: “Preoccupiamoci oggi di fare in modo che questo malcostume tutto italico non perduri ancora. Perché in Italia ancora oggi si costruiscono ville, case e interi villaggi turistici abusivamente, deturpando i paesaggi fuori dalle regole urbanistiche, salvo poi riesumare lacrime da coccodrillo quando succedono le tragedie.

Chi ha ora la colpa di queste nuove morti? E tutti coloro che hanno chiuso un occhio, anzi due sull’esistenza di queste costruzioni abusive, si sentono almeno responsabili per quanto accaduto a queste famiglie distrutte o danneggiate? Allora proporrei di chiamare le imprese edili e società di servizi che hanno lucrato su tutto questo – costruendo e allacciando utenze ai manufatti abusivi – a rispondere in termini penali e risarcitori di tutto questo. Perché è inutile parlare di colpe, se poi non sappiamo punire i responsabili”.

Regole precise, applicazione delle leggi, severità: non più condoni. “La democrazia senza tutto ciò, non funziona”.

Antonio Quarta conclude: “È giusto che adesso la parola passi alla magistratura. E che a rispondere dell’accaduto, penalmente ed economicamente, siano i veri responsabili, e non si chieda ai cittadini onesti che costruiscono con licenze edilizie, con iter burocratici farraginosi, che pagano le tasse regolarmente, di dover contribuire per ripristinare questi disastri”.

CIMBALI M2

Ultime Notizie

  • Water and more
  • Carte Dozio