Riceviamo dal conte Giorgio Caballini (FOTO), Presidente del Gruppo triveneto torrefattori caffè e del Consorzio per la tutela del caffè espresso italiano, alcune considerazioni sull’andamento del settore caffè “con l’auspicio che il 2015 sia finalmente l’anno della ripresa”.
Ve lo proponiamo
“Egregi colleghi, soci ordinari e sostenitori, mi accingo quest’anno a scrivere un articolo molto polemico, forse anche pesante, ma mi debbo pur sfogare perché anch’io, come tutti gli italiani, sono allo stremo.
Mi riferisco alla mancanza di ogni più piccolo sacrificio e di rinuncia a qualche privilegio da parte della nostra classe politica, intrigante e litigiosa, sempre più distante dai cittadini.
Dove sono finite tutte le promesse legate alla famosa “spending review”, alla riduzione del numero dei parlamentari, alla riforma elettorale che ridia la facoltà di esprimere la preferenza verso il candidato prescelto che ci è stata tolta con il Porcellum?…..”
Sono tutti argomenti attuali, attualissimi ma purtroppo quello sopra riportato era testualmente l’inizio della mia lettera del dicembre 2012! Potrei averla scritta oggi, cosa è cambiato? Purtroppo nulla.
L’attuale Presidente del Consiglio a parole sembra promettere molto, è una persona giovane e valida, speriamo possa passare ai fatti.
L’Italia ne ha bisogno, gli italiani stanno aspettando con trepidazione che avvenga la famosa inversione della curva negativa, che si trovino delle soluzioni valide per permettere alla fase discendente, perdurante ormai dal 2008, di modificare la direzione e risalire la china.
Ma veniamo a noi; quest’anno è stato ricco di avvenimenti.
Le quotazioni della nostra materia prima, il caffè crudo, alla Borsa di New York (SOPRA) e a seguire a quella di Londra (SOTTO), sono state soggette a forti oscillazioni, soprattutto verso l’alto, dovute alle
notizie relative alla scarsità di precipitazioni in Brasile, alle malattie che hanno colpito in varie zone le piante del caffè, all’instabilità politica di molte parti dell’Africa, alle conseguenti ripetute manovre speculative dei fondi di investimento.
Il mercato è molto nervoso e le oscillazioni sono sempre più ampie e repentine; a titolo esemplificativo allego due grafici relativi alla Borsa di Londra e New York con l’andamento da Novembre 2013 a Novembre 2014.
Anche i torrefattori sono nervosi a causa della forte concorrenza, della crisi economica e dell’errata politica che taluni applicano mentre in questi difficili momenti sia noi che i nostri clienti, dovremmo sì combattere lealmente, ma spostando l’asticella dei prezzi su livelli superiori.
Ma ora desidero solo parlare di cose positive, solo del bicchiere mezzo pieno.
Di importante quest’anno ci sono stati i festeggiamenti per il sessantennale del nostro Gruppo; sia la gita con la navigazione da Mira a Stra che il successivo pranzo a Villa Foscarini Rossi sono stati un grande successo e quel giorno siamo stati anche premiati dal punto di vista climatico, sole splendido, pranzo ottimo relazioni brevi ed interessanti.
Altro evento molto importante del 2014 è stato la Triestespresso che ha avuto un grande successo in termini di partecipazione e la nuova sede, agli ex magazzini del Porto vecchio, è stata una cornice meravigliosa .
Con degli opportuni investimenti, Trieste potrebbe diventare la zona fiera di riferimento, e non solo per il caffè, costituendo, per tutta l’Europa orientale, data la suggestiva collocazione, la naturale concorrente di Milano.
I triestini (e anch’io sono nato a Trieste) sono stati dei …. pazzi a tenerci nascosta sino a ieri una tale meravigliosa sede.
Oltretutto abbiamo anche corso il rischio che la Fiera fosse trasferita in altra città o, addirittura, si era ventilata l’ipotesi di portarla all’estero …(no comment).
Ci sarebbero ancora vari temi da affrontare, ma desidero focalizzare la vostra attenzione sull’ultimo argomento, la nostra ciliegina sulla torta, che per la sua risonanza, ha posto il GTTC all’attenzione di tutti i media.
Come ben sapete siamo stati tra i promotori del Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale e siamo l’unica associazione che figura tra i soci fondatori.
Non senza difficoltà ed i soliti “se e ma”, il Consorzio, come ho caparbiamente voluto, è stato costituito lo scorso 15 settembre ed ha la propria sede a Treviso.
Lo scopo prioritario del Consorzio sarà quello di far sì che il “caffè espresso italiano tradizionale” possa diventare patrimonio immateriale dell’Unesco.
Cercheremo anche di differenziarci da quelli che finora hanno ottenuto questo riconoscimento.
Vorrei e cercherò di fare il possibile affinché il Consorzio diventi il garante del capitolato che, con delle semplici regole (già scritte ma sempre modificabili), regolamenterà quanto i produttori e gli esercenti dovranno seguire affinché la bevanda erogata si possa definire “caffè espresso italiano tradizionale”.
Questo, a mio avviso, è l’uovo di colombo che farà si che un prodotto che ha ottenuto il riconoscimento dell’Unesco possa poi essere grandemente valorizzato.
Ai 16 soci fondatori del Consorzio se ne sono già aggiunti altri 5 tra cui due importanti associazioni: l’Associazione Caffè Trieste e l’Istituto Nazionale Espresso Italiano (Inei).
Altre numerose richieste di ammissione ci stanno pervenendo e verranno esaminate dal prossimo Consiglio Direttivo.
Concludo ringraziando, quest’anno in particolare, il nostro segretario Antonio Franciosa e la direttrice del Notiziario Susanna de Mottoni per l’incondizionato appoggio datomi in occasione dei festeggiamenti per il sessantennale e per aver subito compreso l’importanza del costituito Consorzio di tutela per il caffè espresso; ringrazio naturalmente anche tutto il Consiglio Direttivo per il costante sostegno .
Auguro un sereno Natale a tutti ed auspico che il 2015, dopo i già trascorsi “sette anni di vacche magre”, come nel sogno biblico della Genesi, possa esser l’inizio degli anni delle vacche grasse.
Giorgio Caballini di Sassoferrato