PARIGI – Un Qr Code potrà aiutare a monitorare il diffondersi del virus? Ebbene sì, o almeno ci si prova in Francia, dove questo strumento tecnologico diventerà obbligatorio a partire dal 9 giugno per godersi un pasto fuori casa. Un esempio da prendere in considerazione anche in Italia? Leggiamo qualcosa in più dall’articolo di Simonetta Scarane su italiaoggi.it.
Qr Code e si può entrare nel bar
Il calo dei contagi permette di applicare il sistema digitale dei contatti. E la Francia istituisce, a partire dal 9 giugno, l’obbligo di scansionare un Qr code per chi vuole entrare nei bar, ristoranti, palestre e, probabilmente anche nei casinò. Oppure, chi non è tecnologico dovrà scrivere in un cosiddetto «libro dei contatti», che gli esercenti dovranno istituire obbligatoriamente, i propri riferimenti: nome cognome e numero di telefono.
Il provvedimento, sull’esempio di quello adottato a Londra già l’anno scorso, fa parte del pacchetto di nuove norme sanitarie che l’Assemblea francese ha appena approvato in vista del deconfinamento che permetterà ai francesi di andare al bar e al ristorante sedendosi anche ai tavoli interni ma a condizione di firmare il cosiddetto «libro dei contatti», oppure passare il proprio smartphone sul codice Qr code, che dovrà essere esposto obbligatoriamente dai titolari dei locali.
Il «libro dei contatti» è completamente indipendente dal pass sanitario che non è richiesto all’ingresso dei locali interessati dal dispositivo denominato TousAntiCovid Signal
Oltralpe dal 9 giugno i ristoranti potranno lavorare al 50% della capienza e, poi, dal 30 giugno senza limitazioni sul numero di avventori. In dettaglio, il «libro dei contatti» digitale si basa sull’uso dello smartphone. Il cliente arriva al ristorante, esegue la scansione del codice Qr presente nel locale utilizzando la fotocamera del cellulare. La scansione sarà valida 2 ore e non sarà necessario ripetere l’operazione all’uscita.
Se entro 14 giorni qualcuno degli avventori presenti contemporaneamente nello stesso locale risulta positivo al Covid-19 scatta sul cellulare di quegli stessi clienti un’allerta arancione. Se più persone si trovano in questa situazione l’avviso diventa rosso.
Il principio è avvisare le persone del contatto, ma senza specificare luogo e identità del contatto. I codici Qr esposti nei locali pubblici sono «identificatori crittografici» che non permettono di risalire né al nome né all’indirizzo del luogo.
Chi si rifiuta di scansionare il codice o di lasciare i propri dati di contatto, o, peggio, scrive dati falsi, non potrà entrare nel locale. I gestori che non applicano queste misure rischiano una multa, o addirittura la chiusura. I titolari dei locali potranno collegarsi a un sito dedicato per ottenere il Qr code da esporre all’ingresso del proprio locale.