MILANO – Mercati del caffè sull’otto volante negli ultimi giorni, tra discese ardite e risalite, per parafrasare una vecchia canzone. L’Ice Arabica è sprofondato giovedì ai minimi degli ultimi 15 mesi. Questo, in sintesi, il punto della situazione.
Il contratto principale (settembre) ha bruciato 555 punti in una sola seduta scendendo, per la prima volta da maggio 2016, sotto la soglia del dollaro e venti.
Chiusura a 116,50 centesimi: per trovare livelli analoghi sul benchmark bisogna tornare ai primi di marzo dell’anno scorso.
Ma l’incursione sotto i 120 centesimi è durata appena un giorno. Venerdì, i fondi hanno suonato la carica tornando a comprare, spalleggiati dall’industria, e i prezzi sono rapidamente risaliti in territorio positivo.
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