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giovedì 21 Novembre 2024
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Pump My Moka riscrive la tradizione italiana: basta caffè bruciato, si passa al cold brew

Frutto del lavoro congiunto tra Full Service snc e Darma Srl di Bologna, aziende operanti nel settore delle macchine espresso, Ims ed E&B Lab, ecco Pump my moka: un brevetto ideato e perfezionato da Simone Previati e Stefano Cevenini.

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MILANO – La moka è la caffettiera che sta nel cuore di tutti gli italiani: nelle case difficilmente ne manca una ed è piuttosto comune associare il ricordo dei nonni, dei momenti trascorsi in famiglia, al suo borbottio sui fornelli – anche se sarebbe più corretto non sentirlo affatto per avere un buon caffè -. La tradizione per continuare il suo percorso, si serve anche dell’innovazione. Ed è ecco che si inserisce nella storia di questa macchina domestica, Pump my Moka.

La caffettiera resta la stessa a cui tutti siamo abituati, ma con l’aggiunta di una piccola pompa esterna e di una striscia termometrica posizionata sulla caldaia, per consentire un maggiore controllo di profilo ed estrazione.

Frutto del lavoro congiunto tra Full Service snc e Darma Srl di Bologna, aziende operanti nel settore delle macchine espresso, Ims ed E&B Lab, ecco Pump my moka: un brevetto ideato e perfezionato da Simone Previati e Stefano Cevenini.

Pump my moka: obiettivo, rilanciare l’ iconica moka italiana

Trasformandola in un metodo di estrazione moderno.

La pompetta è collegata alla moka attraverso un rubinetto rapido, che permette di utilizzarla sia nel modo più consueto sia nella sua versione modificata. Ovviamente consentendo di poterla lavare semplicemente.

Il ruolo della striscia termometrica è quello di monitorare la temperatura dell’ acqua e scegliere quando iniziare l’estrazione, che viene tenuta sotto controllo con la pompetta.

Una delle novità che rendono Pump my moka particolarmente versatile, è che con questo nuovo sistema si potrà ottenere una tazzina di caffè senza avere bisogno di una fonte di calore e questo consente anche di evitare sovra estrazioni e sbuffi di vapore.

 

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Altro plus di Pump my moka? La pressurizzazione forzata, che consente di avere estrazioni a freddo per ottenere un cold brew senza ossidazione

A questo punto, il limite sta nella creatività di chi la usa: ad esempio sarebbe possibile usare degli spirits al posto dell’acqua, realizzare liquori aromatizzati al caffè da servire in purezza o da considerare come base per delle ricette in mixology.

La vecchia cara moka si evolve ed esce dalla sua cucina. Spazio quindi a più bevande (con un TDS compreso tra 0.8% e 4.5%): il potenziale per sfruttare Pump my moka è elevato, anche grazie alla scelta di applicare filtri carta, di introdurre acque aromatizzate, oppure di fare un mix di caffè e frutta secca.

Pump my moka al momento è disponibile per i privati su espresso coffe shop e per le aziende è acquistabile dal sito tramite mail.

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