MILANO – Integrazione tra sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Questa la visione di tè Lipton nei confronti della sostenibilità e che si traduce nell’attenzione alle
risorse naturali; alla promozione sociale e alla crescita economica dei territori del Kenya in cui il tè viene coltivato. In concreto, questo significa – dal 2015, anno di nascita del progetto Kericho (dal nome della regione del Kenya nella quale opera Lipton) – un investimento continuativo dell’azienda del quale beneficiano ben oltre mezzo milione di cittadini Kenyani.
A ciò si aggiungono i progetti di educazione primaria e secondaria e di assistenza sanitaria, attraverso i quali sono state anche costruite case, 2 ospedali e 4 centri medici.
Inoltre, grande importanza è data alla centralità della figura della donna: la collaborazione con Un Women. L’agenzia delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile, si concretizza in un programma di educazione e prevenzione sulla violenza di genere e sulla protezione dei minori. Allo scopo di migliorare le condizioni di vita e di lavoro nella regione.
Progetto Kericho: avanti tutta per migliori condizioni
“La sostenibilità rappresenta per noi una grande responsabilità e per questo è fondamentale che i nostri prodotti ne siano espressione. Infatti, crediamo che ogni tazza di tè possa contribuire a migliorare il futuro delle persone e del pianeta- commenta Barbara Cavicchia, Direttore Marketing Food and Beverages di Unilever Italia. – Lipton è attenta all’impatto sociale del tè. Riservando la stessa attenzione ai coltivatori del Kenya e ai propri consumatori, e all’impatto ambientale del proprio prodotto”.
Grazie alla collaborazione con Rainforest Alliance – l’Associazione Internazionale no profit con cui Lipton collabora per creare un’industria del tè socialmente responsabile – vengono portati avanti in parallelo programmi di agricoltura sostenibile e di gestione del business. Puntando a migliorare giorno per giorno il loro lavoro e la qualità del prodotto.
Non solo il progetto Kericho
“Abbiamo certificato la prima piantagione di té a Kericho nel 2007” ha aggiunto Robbie
Hogervorst, Global Strategy Manager di Rainforest Alliance. “Insieme a Unilever abbiamo di fatto definito uno standard al quale si sono poi uniformati gli altri player del settore. Da allora abbiamo lavorato insieme scambiandoci informazioni e best practice a beneficio dell’intera filiera”.
Oltre che nel momento della produzione, direttamente nelle piantagioni, la sostenibilità di Lipton si rende evidente anche attraverso il proprio packaging. In particolare, i filtri del nuovo Yellow Label sono realizzati esclusivamente con carta e cotone provenienti da foreste e piantagioni gestite in modo responsabile. E non contengono graffette metalliche (utilizzate per sigillare il filtro stesso). Questo permette di conferire le bustine nella raccolta dell’umido.
A ciò si aggiunge l’eliminazione della pellicola di plastica attorno alla scatola. Che consente di ridurre la quantità di materiali di imballaggio utilizzato e rende così la confezione completamente riciclabile. Un perfetto esempio di eco-design che facilita la vita sia ai cittadini impegnati nella differenziata sia alle aziende municipalizzate che si occupano della raccolta.
Grazie a questa innovazione del pack, inoltre, sarà possibile eliminare circa 22 tonnellate di plastica – in linea con l’impegno globale di Unilever che prevede di dimezzare il suo utilizzo di plastica vergine; incrementare l’uso di plastica riciclata e ridurre l’uso complessivo di imballaggi in plastica di più di 100 mila tonnellate entro il 2025. Oltre ad aiutare a raccogliere e trasformare più imballaggi in plastica di quelli che vende.
“Gustando questo tè, con i valori contenuti in ogni singola bustina, facciamo una scelta precisa e consapevole, che ci fa andare nella direzione di un mondo più equo. E ci fa instaurare una connessione forte con chi lavora nelle piantagioni di Kericho” aggiunge Barbara Cavicchia, Direttore Marketing Food&Beverages Unilever Italia.