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PRODUZIONE MONDIALE – Licht stima il raccolto 2013/13 in 151,2 milioni di sacchi

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MILANO – Ancora cifre e previsioni sul raccolto mondiale di caffè. La fonte è, questa volta, l’autorevole analista specializzato Fo Licht, che ha da poco diffuso la sua seconda stima relativa all’annata caffearia 2013/14 (ottobre-settembre).

Licht stima la produzione mondiale di quest’anno in 151,2 milioni di sacchi, in lieve calo rispetto al dato record di 153,4 milioni del 2012/13.

La flessione riguarda, in realtà, i soli arabica, il cui raccolto scende a 87,2 milioni di sacchi, dopo un picco senza precedenti di 90,1 milioni, registrato l’annata trascorsa.

La produzione di robusta raggiunge invece nuovi massimi storici assestandosi a 64 milioni di sacchi, contro i 63,3 milioni del 2012/13.

Stabile la produzione sudamericana. Il raccolto brasiliano 2013/14 (quello, cioè, che si è concluso nell’autunno 2013) viene stimato in 53,6 milioni di sacchi, di cui 39,5 di arabica e 14,1 di robusta.

Nonostante la parziale rettifica al rialzo (circa 800.000 sacchi in più) rispetto alla prima stima, il dato rimane ancora lontano dai 55 milioni raccolti nel 2012/13.

Licht stima preliminarmente il raccolto 2014/15 in 46 milioni di sacchi (di cui 31 di arabica), molto al di sotto, dunque, delle previsioni di Usda (49,5 milioni), anche se ben al di sopra dei 44,56 milioni della più recente stima ufficiale Conab.

La produzione della Colombia è quantificata in 11,5 milioni di sacchi, con un leggero aggiustamento al ribasso (-500.000 sacchi) rispetto alla prima stima.

Le prospettive di ulteriore ripresa negli anni a venire sono buone, anche se rimane da valutare il potenziale impatto negativo del fenomeno El Niño, il cui ritorno, nella seconda metà dell’anno solare 2014, appare ormai pressoché certo.

In ulteriore lieve calo, il raccolto del Perù, che è sceso quest’anno a 4,1 milioni di sacchi. Circa il 40% delle piantagioni è stato colpito, in modo più o meno grave, dalla ruggine del caffè. La stagione di raccolto 2014/15 (iniziata ad aprile) dovrebbe portare, secondo il minagricoltura di Lima, a un parziale recupero produttivo.

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La roya colpisce duramente anche nord e centro America, dove si registra il calo produttivo più rilevante (-3,1 milioni di sacchi).

Il raccolto di questa area geografica scende a 16,8 milioni di sacchi, con flessioni particolarmente pesanti in Messico (4 milioni di sacchi, contro i 5,2 del 2012/13), El Salvador (500.000 sacchi, contro 1,2 milioni l’annata scorsa), nonché in Costa Rica (1,45 milioni di sacchi, contro 1,68 milioni nel 2012/13), Guatemala (3,4 milioni di sacchi, contro 3,9), e Nicaragua (1,65 milioni di sacchi, contro 2,1).

Il solo Honduras limiterà i danni (4,6 milioni contro i 4,7 del 2012/13), grazie alla maggiore diffusione di specie resistenti alla ruggine e all’età media più bassa degli arbusti.

La produzione dell’Africa viene stimata in 16,3 milioni di sacchi, pressoché invariata sul 2012/13. Buona l’annata di Etiopia e Uganda, che raccolgono rispettivamente 6,4 e 3,95 milioni di sacchi.

Crescono i raccolti di Costa d’Avorio (1,9 milioni), Kenia (750.000 sacchi) e Camerun (445.000). L’unico paese in forte calo è la Tanzania, dove la produzione scende a 750.000 sacchi, contro 1,1 milioni l’annata trascorsa, principalmente per effetto della ciclicità negativa.

La produzione dell’Asia è aumentata di circa un milione di sacchi a 45,8 milioni. Il raccolto del Vietnam viene quantificato in 25,8 milioni (molto al di sotto delle stesse cifre Ico), quello dell’Indonesia in 12,2 milioni (con una revisione al rialzo rispetto alla prima stima motivata dall’andamento dell’export), quello dell’India in 5,2 milioni.

Secondo Licht, i consistenti stock di riporto dalle annate precedenti (in particolare in Brasile) escludono problemi di approvvigionamento a breve sui mercati mondiali.

Ma la situazione potrebbe complicarsi notevolmente a partire dal secondo trimestre 2015, soprattutto qualora anche il prossimo raccolto brasiliano dovesse rivelarsi deludente.

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