lunedì 23 Dicembre 2024
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COLOMBIA – Cresce la protesta dei produttori, che annunciano blocchi stradali a partire dalla prossima settimana

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MILANO – Cresce lo scontento tra i produttori colombiani di caffè. Ancora alle prese con un difficile momento di transizione legato all’intensa opera di rinnovo delle colture, cui si aggiungono i problemi di redditività causati dal calo dei prezzi e dall’impennata dei costi. Nonché l’impatto del cambiamento climatico e della rivalutazione del peso sul dollaro.

Il malcontento potrebbe sfociare presto in una massiccia mobilitazione su scala nazionale. La forma di protesta prescelta è quella dei blocchi stradali; che scatterebbero dal 25 febbraio sulle grandi arterie di comunicazione di 12 dipartimenti.

Produttori colombiani in rivolta

Secondo i promotori del Movimento nazionale per la difesa e la dignità del settore del caffè, costituitosi un anno fa, decine di migliaia di produttori sarebbero pronti ad aderire all’azione nell’Eje Cafetero e nelle altre principali aree caffearie.

Varie componenti e organizzazioni di base lamentano l’insostenibilità delle situazione

Nonché la gravità della crisi economico-produttiva, ma anchesociale e istituzionale, che il settore si ritrova a fronteggiare. “Siamo pagati 282 dollari al sacco. A fronte di costi di produzione pari a 366 dollari.” Così ha dichiarato in un’intervista Victor Correa. Uno dei coordinatori della protesta aggiungendo che si tratta di un malessere comune anche ad altri comparti del settore primario.

il governo trascura l’agricoltura. Concede invece sgravi e agevolazioni al settore minerario.” ha denunciato ancora Correa. Invitando tutte le forze economiche, sociali, politiche e istituzionali delle regioni maggiormente colpite ad aderire alla protesta.

Nell’ambito dell’Accordo per la prosperità caffearia il governo ha annunciato recentemente il varo di un nuovo pacchetto di misure a supporto del settore

Oltre alla proroga del sussidio al reddito dei produttori (Aic) sono previsti provvedimenti per la ristrutturazione dei debiti. Contributi per l’acquisto degli input agricoli e la costituzione di una commissione consultiva per le strategie di settore; che avrà a capo l’ex co-direttore della banca centrale colombiana Juan José Echavarría.

Ma il sussidio al reddito dei produttori (Aic) di 60.000 pesos (circa 33 dollari) per carga (125 kg), a copertura del quale sono stati stanziati ulteriori 7 miliardi di pesos, viene considerato insufficiente.

La protesta dei cafeteros (o almeno di alcune loro componenti)

Sembra estendersi però all’intero sistema e denunciare i limiti di rappresentatività della federazione nazionale dei produttori. “I vertici sono gli stessi da 20 anni – ha lamentato ancora Correa. – e non fanno gli interessi dei piccoli produttori. Ci impongono, ad esempio, di produrre soltanto alcuni tipi di caffè; impedendoci di coltivare una più ampia gamma di varietà”.

I produttori criticano inoltre le politiche commerciali del governo. Chiedono anche limitazioni all’import di caffè verde da altri paesi produttori. Nonché maggiori controlli e vincoli nel rilascio delle concessioni minerarie nelle aree di produzione.

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