BOLOGNA – Si è da poco concluso il primo festival del tè in Italia, In Tè Bologna Festival, che è andato in scena, dal 7 al 9 aprile, nel capoluogo emiliano. Il bilancio? È stato una manifestazione incredibile. Perché incredibile?
Partiamo dal fatto che qualcuno ha avuto il coraggio di organizzare qualcosa del genere in Italia, Paese non particolarmente famoso per il consumo di tè e in un momento storico tutt’altro che sereno.
Qualcuno ci ha creduto e ha voluto investire i propri soldi e il proprio tempo per far scoprire un mondo ai più ancora sconosciuto.
Liana, Patrizia, Marcella dell’associazione In Tè ma anche gli espositori, i relatori, che sono venuti apposta a Bologna per contribuire a questo grande evento.
Un grande evento sì, perché ci sono stati 5.700 visitatori! C’era sempre gente in sala, tantissimi giovani e persone che erano venute apposta da tutta Italia
Alcuni ospiti internazionali come Manuja Peiris, Chief Executive dell’International Tea Committee, Jean Luc Mastaki Namegabe, senior economist della Fao, e Somasena Mahadiulwewa, Minister Counsellor dell’ambasciata dello Sri Lanka, erano piacevolmente stupiti da tanta affluenza.
Il primo festival del tè in Italia ha potuto contare su 10 espositori e 30 eventi. Tra gli incontri più interessanti, quelli sul tè giapponese con Anna Poian e sul tè di Taiwan con Giovanni Majer.
Molto interessante è stata poi la tavola rotonda sui consumi del tè e sull’Italia come potenziale nuovo protagonista del mercato internazionale
L’atmosfera? Anch’essa straordinaria. Un po’ come è successo per la prima edizione della Tea Masters Cup. Le occasioni di incontro e networking hanno fatto di questa manifestazione un festival dell’amicizia, oltre che un festival del tè.
E intanto gli organizzatori pensano già alla prossima edizione, magari in una location più ampia e con una maggior varietà di eventi.