MILANO – La prima colazione divide i consumatori e le loro abitudini: c’è chi preferisce bere il tè, c’è chi invece non inizia la giornata senza il suo caffè. Ma è davvero solo una questione di gusti, oppure c’è dietro una ragione scientifica? Ecco la risposta dal sito tgcom24.mediaset.it
Prima colazione: caffè o tè?
Partiamo proprio dal caffè. La polvere che adoperiamo per preparare la nostra tazzina si ricava dalla macinazione dei semi di alcune varietà di piante tropicali appartenenti al genere Coffea, parte della famiglia botanica delle Rubiacee.
Come è noto, il caffè ha un effetto eccitante che ci trasmette una scossa di immediata energia e che ci rende anche più resistenti alla fatica fisica. Una tazza di espresso contiene numerose sostanze benefiche.
Tra cui potassio, calcio, magnesio, fosfati, solfati, oltre a vitamine e polifenoli, Il consumo di quantità moderate di caffè (fino a quattro tazzine al giorno circa), aiuta a prevenire alcune forme tumorali, in particolare al fegato del quale si riduce il rischio del 4%.
Inoltre, come ha dimostrato una ricerca pubblicata dall’Institute for Scientific Information on Coffee (ISIC), riduce del 25% la probabilità di contrarre il diabete di tipo 2.
La caffeina, la sostanza eccitante contenuta nella classica tazzina
Ha una riconosciuta efficacia nel combattere la cellulite. Tanto che questa sostanza viene spesso adoperata in linee di cosmetici contro la pelle a buccia d’arancia. Associata a un buon massaggio la caffeina aiuta a drenare e rimuovere i liquidi stagnanti, a stimolare il metabolismo dei grassi e ad attaccare i depositi di tessuto adiposo localizzato.
Fa Male?
Tra i principali effetti negativi del caffè dobbiamo ricordare che il suo potere eccitante può provocare tachicardia e insonnia. Il caffè fa male anche a chi soffre di reflusso e di ulcera gastrica, non solo durante la prima colazione. Per tutti gli altri vale la regola della modica quantità: meglio non superare le quattro tazzine al giorno, da consumare preferibilmente entro le ore 17.
Veniamo al tè
E’ la bevanda più bevuta nel mondo, dopo l’acqua. Arriva dalla civiltà cinese e consiste in un infuso o decotto ricavato dalle foglie di una pianta chiamata Camellia sinensis. A seconda della lavorazione e del grado di ossidazione delle foglie si dividono in diverse varietà, tra cui le più diffuse sono il tè nero, il tè verde; il tè oolong, il tè bianco e quello giallo.
I benefici
Per una prima colazione a base di teina, ecco alcune informazioni. Il tè è molto ricco di flavonoidi, un gruppo di polifenoli dalla potente attività antiossidante, utile nel combattere i radicali liberi e nel prevenire l’invecchiamento e una serie di malattie. E’ ricco anche un aminoacido, la teanina. Utile nel combattere alcune malattie.
Contiene anche una certa quantità di caffeina. Infatti, una tazza da 250 ml ne contiene circa 40 mg, più o meno metà della dose contenuta in una tazzina di espresso. Uno studio presentato al congresso dell’European Society of Cardiology ha mostrato che i forti consumatori di tè hanno un rischio di morte per cause non cardiovascolari inferiori del 24% rispetto a chi non ne beve affatto.
Il tè nero ha poi un importante effetto cardioprotettivo: i bevitori di tè hanno un profilo cardiovascolare migliore rispetto a chi non ne beve. Il tè migliora anche i livelli di colesterolo nel sangue, stabilizza quelli di glicemia; è drenante e aiuta anche a perdere un po’ di peso. Infine, ha un effetto protettivo nei confronti di alcuni tipi di tumore.
Effetti negativi
Anche con il tè l’importante è non esagerare, ma il quantitativo “limite” è molto più elevato rispetto al caffè e arriva a otto-dieci tazze al giorno. Il tè è diuretico, e questo fa bene, ma anche astringente. Per qualcuno può essere un aiuto, ma serve moderazione a chi soffre di stitichezza. Qualche cautela è richiesta anche a chi è anemico: i tannini contenuti nella bevanda possono interferire con il corretto assorbimento del ferro da fonti vegetali. Meglio quindi assumerlo lontano dai pasti.
Insomma, le due bevande hanno molte virtù e qualche contrindicazione. Possiamo davvero scegliere secondo il nostro gusto, mettendo in atto, tutt’al più, qualche oculata contromisura.