MILANO – Sono in discesa le quotazioni del caffè. Dopo i prolungati ribassi della varietà arabica, negli ultimi giorni sono caduti anche i prezzi del tipo robusta, grazie all’attendismo dei torrefattori e ai buoni raccolti in Vietnam.
La discesa delle quotazioni del caffè sembra aver convinto i torrefattori a rallentare gli acquisti in attesa di prezzi ancora più vantaggiosi. La flessione del coloniale di varietà arabica ha registrato solo sporadiche soste negli ultimi anni, grazie a due eccezionali raccolti brasiliani consecutivi e grazie al rallentamento dei consumi.
Il contratto future scambiato a New York è sceso dai 240,50 cents Usa per libbra di fine 2010 ai 226,85 dell’ano successivo, poi ai 143,80 di fine 2012 e adesso viaggia intorno a 113 cents, un minimo da oltre 4 anni. Il caffè robusta quotato a Londra ha mostrato una dinamica meno depressa, ma nelle ultime sessioni anche questo future ha imboccato una china discendente: la prima posizione contrattuale è scivolata verso 1780 dollari per tonnellata, minimo da quasi due mesi.
L’esame dei grafici delle quotazioni evidenzia la rottura di importanti livelli di supporto, tanto che secondo l’analista di Citigroup il caffè robusta è pronto per scendere di nuovo fino a 1750 dollari, mentre uno studio di Abn Amro si spinge fino a pronosticare quota 1721 dollari.
“I fondi vendono – afferma il broker Abn Amro – e i torrefattori non dimostrano particolare aggressività negli acquisti, al momento”. Anche i ribassi del caffè robusta hanno comunque un motivo concreto, perché i raccolti del Vietnam, il principale produttore di robusta, sono considerati abbondanti, tanto da compensare qualche ridimensionamento accusato da altri paesi produttori.
Fonte: First on line