MILANO – Luglio del 2006: l’Italia vinceva i Mondiali, Roger Feder trionfava a Wimbledon battendo Rafael Nadal, la Russia ospitava per la prima volta nella storia un vertice del G8, mentre la crisi dei subprime iniziava a lastricare la strada della Grande Recessione. Quale il motivo di questo amarcord iniziale? Perché è da luglio 2016 che i prezzi del caffè non scendevano così in basso.
Secondo le statistiche contenute nel report Ico per aprile 2019, la media mensile dell’indicatore composto è scesa, il mese scorso, a 94,42 centesimi per libbra: il minimo, appunto, da quel lontano mese di quasi 13 anni fa, quando la media dell’indicatore fu 88,57 centesimi; peraltro molto al di sotto della media annuale del 2006, che fu invece di 95,75 centesimi. Già negli ultimi due mesi di quell’anno, la media risalì al di sopra dei 100 centesimi.
Dal 2007 in poi, la media annua si è mantenuta costantemente in tripla cifra. La media mensile scese un’ultima volta sotto il dollaro per libbra nell’aprile 2007 (99,30 centesimi).
Il supporto dei 100 centesimi è rimasto, in seguito, inviolato per oltre 11 anni, sino al settembre del 2018, quando l’indicatore è sceso a 98,17 centesimi.
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