MILANO – Si interrompe la corsa al rialzo dei prezzi degli arabica, che ha spinto il contratto “C” ai massimi trimestrali nell’ultima seduta di gennaio. Ieri, mercoledì 1° febbraio, la borsa newyorchese ha chiuso infatti in ribasso di 585 punti, a 175,90 centesimi interrompendo una striscia di 8 sedute consecutive in territorio positivo, iniziata il giorno 20 gennaio e culminata, martedì 31 gennaio, con un guadagno giornaliero di 1.135 punti, che ha spedito in orbita il contratto per scadenza marzo, mandandolo a quota 181,75 centesimi.
Era da fine ottobre scorso, che il benchmark non si spingeva in queste aree di prezzo.
Ripiega anche la borsa londinese: la scadenza principale dell’Ice Robusta (anche in questo caso, marzo) ha perso ieri 54 dollari, terminando 2.053 dollari. Martedì, il contratto era volato a 2.107 dollari, massimo dalla seconda decade di ottobre.
La giornata di ieri ha portato, su entrambe le borse, a parziali prese di beneficio dopo la fiammata di fine mese.
Sul versante degli arabica hanno inciso anche le cifre positive dell’export dell’Honduras, massimo produttore ed esportatore del centro America, in crescita del 13% durante il mese di gennaio.
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