MILANO – Non si arresta la corsa al ribasso dei prezzi del caffè. Venerdì 18 novembre, la scadenza dicembre – ancora per poco contratto principale dell’Ice Arabica – ha chiuso modestamente in calo (-140 punti), a un nuovo minimo di 151,30 centesimi. Si tratta del livello più basso dalla prima decade di luglio 2021.
E della sesta chiusura consecutiva in territorio negativo. Nell’arco della ottava trascorsa, il contratto ha perso l’11% toccando giovedì un minimo intraday di 150,60 centesimi.
Il contratto per scadenza marzo, che è quello che catalizza, sin d’ora, la maggior parte dei volumi scambiati, è al suo quinto ribasso consecutivo.
E ha chiuso venerdì a un nuovo minimo di 155,10 centesimi, con perdite settimanali nell’ordine del 7,7%.
A Londra, il contratto per scadenza gennaio dell’Ice Robusta ha concluso la settimana a 1.811 dollari, in lieve flessione (-7 dollari) rispetto a giovedì.
Ma al di sopra dei 1.792 dollari di mercoledì, livello minimo dalla prima decade di agosto dell’anno scorso.
Il punto
Il quadro dei fondamentali rimane invariato. I prezzi continuano a essere messi sotto pressione dal timore che la crisi economica possa scoraggiare i consumi e limitare la domanda mondiale.
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