MILANO – Inizio settimana in caduta libera per i prezzi del caffè arabica, messi sotto pressione dall’andamento negativo dei mercati finanziari e delle altre materie prime, a cominciare dal petrolio. Crollano le quotazioni di New York. Il contratto per scadenza marzo dell’Ice Arabica ha chiuso lunedì in ribasso di 1.065 punti, a 224,10 centesimi: il livello minimo, per il benchmark, da metà novembre.
Perdite più contenute per Londra: il contratto per scadenza gennaio arretra di 19 dollari terminando la prima seduta della settimana a 2.420 dollari, dopo i guadagni modesti di venerdì.
I mercati erano sulle difensive sin da giovedì scorso, osservano gli analisti. L’aggiornamento al rialzo delle stime Conab sul Brasile, per quanto limitato, ha contribuito a stemperare le tensioni.
Venerdì pomeriggio sono arrivate anche le cifre della stima ufficiale Usda. Il ministero americano ha elevato la sua previsione sul raccolto mondiale 2021/22 di oltre 2,6 milioni di sacchi.
A completare il quadro dei fondamentali, i dati sulla piovosità nel Minas Gerais, massimo stato produttore di caffè del Brasile, dove le precipitazioni hanno raggiunto, la settimana scorsa, un livello pressoché doppio rispetto alle medie storiche.
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