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venerdì 22 Novembre 2024
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Prezzi degli arabica ancora sull’ottovolante, tra volatilità e incertezza per il futuro

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MILANO – Prezzi degli arabica ancora sull’otto volante. La settimana trascorsa il contratto “C” newyorchese è volato ai massimi dall’inizio dell’anno violando la soglia del dollaro e 30 centesimi, per ritracciare in territorio negativo nelle ultime due sedute e chiudere l’ottava addirittura in calo.

Sullo sfondo un mercato che naviga a vista, fra i timori di una caduta dei consumi causata dalle restrizioni sociali ormai in atto in buona parte del mondo e la paura, altrettanto grande, che la pandemia possa compromettere il funzionamento normale della catena di approvvigionamento del caffè.

Il tutto mentre la disponibilità di arabica pregiati sui mercati rimane limitata e l’avvio della stagione di raccolta degli arabica in Brasile è ancora lontana.

Molto diversa la storia a Londra. La borsa dei robusta è stata trascinata al rialzo dal rally di oltreoceano, per ripiegare nella seconda metà della settimana riavvicinandosi ai minimi storici.

La volatilità rimane elevata per i prezzi degli arabica

Ancora a metà mese, il contratto principale (scadenza maggio) languiva non lontano dai minimi di febbraio.

Il 17 marzo, il benchmark ha chiuso a 102,60 centesimi toccando un minimo intraday di 101,70.

Da allora, sei sedute consecutive in territorio positivo hanno portato a un guadagno di quasi il 27%, sino al massimo di 129,95 centesimi raggiunto mercoledì scorso.

Giovedì, il contratto ha violato per il secondo giorno consecutivo la soglia dei 130 centesimi in corso di contrattazione raggiungendo un massimo intraday di 130,65 centesimi.

Poi la brusca correzione al ribasso: -1.410 punti in due giorni. Maggio ha chiuso così la settimana a 115,85 centesimi: 385 punti in meno rispetto al venerdì precedente.

Sull’improvviso ripiegamento ha inciso anche la notizia di nuove consegne sulla borsa newyorchese: oltre 40 mila sacchi che sono in attesa di certificazione nei magazzini autorizzati.

All’Ice Robusta, maggio è risalito mercoledì a 1.259 dollari: massimo delle ultime due settimane.

Le liquidazioni dei due giorni successivi hanno riportato il contratto a ridosso dei minimi nella seduta di venerdì.

La settimana si è conclusa a 1.209 dollari, in ribasso di 35 dollari rispetto al venerdì precedente.

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