domenica 22 Dicembre 2024
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Lavazza, l’archivio digitale guarda dalle radici alla sfida per il futuro del brand

Sono stati creati tre percorsi aperti al pubblico: le figurine Lavazza, i Calendari, il Caffè è Donna della scrittrice Francesca Manfredi, sui ruoli femminili che hanno attraversato l'azienda. Visibili tutti sul sito del Museo Lavazza, accedendo tramite un software per poter fruire a una serie di documenti e contenuti

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TORINO – Il Museo Lavazza, all’interno della XIX Settimana della Cultura d’impresa si fa promotore insieme a Promemoria, dell’innovativo Archivio digitale per superare le distanze imposte dalla pandemia e non solo: una sfida per dare accesso a chi vuole esplorare l’universo Lavazza, sulle risorse passate, presenti e future in maniera intuitiva e aggiornata.

Se le persone non possono più visitare fisicamente questo scrigno della storia Lavazza, possono però farlo attraverso gli schermi dei propri device mobili. Una finestra aperta sulle immagini iconiche del marchio, sul racconto di un brand che fa parte ormai dell’italianità da portare con orgoglio anche all’estero.

A presentare in questa nuova forma digitale, il direttore stesso del Museo Lavazza, Marco Amato. Una guida d’eccezione per questo tour online di una piattaforma ricca di materiali simbolo dell’azienda torinese: dall’enorme Carmencita alle foto storiche, sino alle pagine dei diari e ai calendari.

Archivio digitale: uno sguardo al canale digitale

Il cambio delle modalità di condivisione non ha trovato impreparato il team dell’azienda, che ha saputo metter a disposizione l’archivio digitale a ricercatori e collaboratori. Conservando la capacità del racconto di questi stessi materiali, attraverso percorsi guidati implementati con nuovi contenuti editoriali. E non solo: l’approccio innovativo si pone l’obiettivo di comunicare anche il presente. Come l’occasione dei 125 anni di storia del marchio e dei 50 compiuti da Qualità Rossa.

Due ricorrenze importanti da riconoscere non solo come traguardi, ma come nuovi punti di partenza a cui ispirarsi per il futuro.

Museo Lavazza: il percorso dall’archivio storico a quello di gruppo

Lavorare attraverso le memorie di un’azienda che prima di tutto è una famiglia arrivata alla sua quarta generazione. Persone che insieme hanno costruito un progetto a partire da un’idea. L’archivio nasce inizialmente come una raccolta di questi ricordi che poi dopo sono diventati un vero e proprio strumento di lavoro.

A partire dalla prima decade degli anni 2000, quando inizia una collaborazione per catalogarli e digitalizzarli. Un patrimonio che però si vuole condividere con un pubblico di non specialisti. Con l’apertura della Nuvola Lavazza, è stato il primo momento di metter a disposizione l’archivio espositivo.

L’archivio digitale è il primo passo per divulgare al pubblico i ricordi dell’azienda

Uno studio che può interessare anche a tutti i partner di Lavazza, per comprendere la storia del marchio per continuare a portarla avanti.

Il primo ostacolo da superare è stato quello della percezione. Cos’è infatti di solito, un archivio storico per un pubblico di non specialisti? Dei documenti criptici di cui non si capisce spesso il valore. Per questo è necessario scegliere degli strumenti diversi di narrazione. Attraverso un’opera di ricerca che possa affascinare, di storytelling.

Il Museo Lavazza si amplia grazie al mezzo digitale

Diventando uno strumento che amplia la cerchia di visitatori e consumatori. Laboratori didattici, di narrazione, filmati, non mancano, ma si può fare di più: l’archivio digitale è fatto anche di segreti, di brevetti, documenti finanziari e valori da tutelare. Eppure sono tanti gli utenti che potendo attingere a determinati contenuti per via diretta, possono contribuire allo sviluppo aziendale. L’archivio diventa così dinamico, grazie a dei documenti da impiegare in un racconto espositivo.

Durante il lockdown

Sono stati creati tre percorsi aperti al pubblico: le figurine Lavazza, i Calendari, il Caffè è Donna della scrittrice Francesca Manfredi, sui ruoli femminili che hanno attraversato l’azienda.

Visibili tutti sul sito del Museo Lavazza, accedendo tramite un software per poter fruire a una serie di documenti e contenuti. Non è un adattamento, ma un modo editoriale nuovo di comunicare il materiale dell’Archivio. Giornalisti, collaboratori, visitatori, potranno così scaricare immagini e file per il proprio interesse, con un sistema anche di pin.

Un altro obiettivo è quello di portare anche i progetti dei collaboratori di Lavazza, all’interno dello stesso archivio. Che non vivrà così solo sugli elementi del passato, ma anche nel presente. Con il nuovo software l’archivio diventa corporate, letto attraverso la visione storica degli stessi che hanno creato il contenuto raccolto. E niente viene disperso.

Un terzo goal che ci si è posti è che rispecchi l’internazionalizzazione di Lavazza. La sfida resta quella di raccontare la storia anche delle acquisizioni effettuate dei brand esteri.

 

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