DUISBURG (Germania) – I ricercatori dell’Università di Duisburg-Essen in Germania hanno creato un sistema di estrazione alimentato a laser che produce l’infuso cold brew circa 300 volte più velocemente rispetto ai metodi tradizionali. La ricerca è stata descritta in un articolo pubblicato sulla rivista Nature. In precedenza, un team di ricercatori principalmente dalla Cina ha utilizzato gli ultrasuoni per ridurre il tempo di infusione del caffè cold brew da 12 ore a 1 ora. Con questo nuovo metodo, il tempo di infusione del cold brew potrebbe essere ridotto a soli tre minuti utilizzando i laser.
La rivoluzionaria tecnica di preparazione del caffè cold brew con i laser
La tecnica è derivata dalla sintesi laser e dall’elaborazione dei colloidi (LSPC), un metodo tipicamente utilizzato per trasformare i solidi metallici in soluzioni solventi e creare soluzioni di nanoparticelle sospese.
Per prevenire il surriscaldamento, i ricercatori hanno utilizzato un laser a granato di ittrio e alluminio con neodimio (Nd:YAG), sintonizzato su 532 nanometri e creato impulsi di 125 picojoule della durata di soli 10 picosecondi.
Lo hanno pulsato attraverso una soluzione di caffè macinato mescolato con acqua circa 80.000 volte al secondo, per tre minuti, senza mai alzare la temperatura di più di qualche grado.
Usando la cromatografia liquida accoppiata alla spettrometria di massa, una tecnica che identifica le molecole, i ricercatori hanno dimostrato che il caffè pulsato con il laser era simile all’infuso freddo, dissipando le preoccupazioni che i laser potessero distruggere il caffè.
Il profilo chimico dell’intero processo
L’intero processo può essere visto in questo video time-lapse. L’acidità era paragonabile al caffè freddo cold brew e inferiore al caffè caldo. Il contenuto di caffeina era inferiore a quello del cold brew ma maggiore dell’infuso caldo.
L’importante trigonellina (un alcaloide piridinico) aromatica era più alta nel cold brew, più bassa nell’infuso caldo e da qualche parte nel mezzo nel caffè con il laser. Nel caffè con il laser non sono state trovate sostanze che non fossero già presenti negli infusi caldi o freddi.
Altri composti aromatici volatili come la piridina e il difenolo erano presenti solo nell’infuso cold brew e nell’infuso laser: evaporano quando si fa un caffè caldo, contribuendo a quel caratteristico odore di fermentazione calda ma scomparendo dal profilo aromatico.
“In sintesi”, si legge nello studio pubblicato sulla rivista Nature, “abbiamo registrato un profilo [chimico] simile per tutte le varianti di caffè. […] La composizione chimica del caffè ps-laser-extract è molto simile al tradizionale caffè freddo cold brew”.
Il documento di ricerca è ad accesso libero sulla rivista Nature.