mercoledì 22 Gennaio 2025

Gelato come pranzo? Si può fare, basta seguire alcune regole di base

Cono o coppetta, due o tre gusti, con o senza cialda: il gelato in estate è una tentazione e un piacere per occhi e palato. Come sceglierlo? Lo abbiamo chiesto a Francesca Albani, dietista clinica all'Humanitas San Pio X a Milano

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MILANO – Il gelato non è solo per merenda: alcuni lo consigliano per la colazione, altri invece pensano di pranzare con questo dessert freddo. E’ possibile farlo, basta seguire alcuni piccoli accorgimenti per non metter su peso e concedersi così un po’ di golosità anche durante uno dei pasti principali della giornata. Leggiamo come fare, da alimentazione.gazzetta.it.

Pranzare con il gelato non è vietato per la dieta

Un gelato può sostituire un pasto? “Non sempre: non deve essere un’abitudine ma un’alternativa” – dichiara la dietista Francesca Albani – “Un gelato non è un pasto equilibrato. Uno bilanciato deve apportare, nelle giuste proporzioni, tutti i macro e micronutrienti: carboidrati complessi, proteine e grassi e non devono mancare fibre, vitamine e sali minerali. Il gelato può essere considerato un pasto equivalente in termini calorici (quello medio apporta intorno alle 600 calorie); se si sceglie una coppetta media, con 3 gusti, da 300-350 grammi, per una persona non a dieta. Una coppetta con due palline di gelato, dopo due ore fa tornare la voglia e la ricerca di cibo. Pertanto chi è normopeso, in estate o in spiaggia, può concedersi un gelato una volta alla settimana, se negli altri giorni la dieta è bilanciata. Un individuo che pratica sport anche più spesso”.Quali sono i nutrienti che ingeriamo? “La maggior parte dei nutrienti sono zuccheri e grassi, in una minima quota le proteine del latte o della panna, anche nei gelati prodotti con il latte di soia per gli intolleranti al lattosio. Nei gelati alla frutta invece sono presenti solo zuccheri”.

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Cosa manca? “I carboidrati complessi, le fibre, e nel gelato alla frutta o in quelli realizzati con l’acqua, mancano le proteine”.

Quali gusti preferire per pranzare?

“Il gelato allo yogurt: conserva una piccola parte di fermenti lattici e di proteine del latte che lo rendono più completo tra tutti. Anche il cioccolato fondente va bene, specie quello non realizzato con il latte: è un concentrato di cacao ricco di flavonoidi. Il gelato alla frutta è meno calorico rispetto alle creme. Meglio optare per un buon gelato artigianale, fatto con pochi e genuini ingredienti come panna, uova e zucchero, e non sostituti. E scegliere una coppetta media: fornisce un po’ più di calorie, ma sazia fino al pasto successivo”.

Quali gusti è meglio evitare?

“Se il gelato deve essere un peccato di gola, bisogna “peccare bene”. Non si devono guardare solo le calorie, ma il bilanciamento e la palatabilità. Tuttavia, quelli elaborati, con caramelle, biscotti, lo arricchiscono inutilmente di ancor più zuccheri e grassi”.

Qual è l’associazione perfetta? “Un gusto alla crema, ad esempio yogurt o fior di latte, uno al cacao e uno alla frutta, magari il lampone, rende il gelato un po’ più bilanciato in termini di nutrienti”.

E chi è a dieta può concedersi un gelato per pranzare? ” E’ permessa ogni 10 giorni, una coppetta piccola di due gusti, che apporta un po’ meno di 300 calorie, se la dieta è bilanciata negli altri giorni e se non si hanno problemi di colesterolo o diabete”.

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