MILANO – Un’altra ricerca proposta dalla società di consulenza Formind per cercare di fare chiarezza sul sentimento che anima i consumatori in questa fase di post-lockdown. Chi avrà voglia di consumare un pasto al ristorante o di sedersi a fare colazione in un bar? Sono domande che potrebbero sembrare scontate, ma che di questi tempi invece determinano le sorti dei pubblici esercizi già messi a dura prova dal periodo di chiusura.
Post-lockdown: quanta voglia di mangiare fuori tra gli italiani?
Fedele alla propria mission anche in epoca di Covid-19 e con l’obiettivo di essere di supporto al mercato, Formind ha realizzato la ricerca sul consumatore “Voglia di fuori casa”: dove andranno e cosa consumeranno gli italiani”
La ricerca, è stata condotta nella seconda e terza settimana di aprile, appena le curve del contagio hanno mostrato un miglioramento. La scelta del timing è stata dettata dall’esigenza di intercettare il miglior aspetto motivazionale del consumatore con l’obiettivo di fornire il quadro più fedele possibile dei prossimi comportamenti sul canale consentendo delle proiezioni di elevata affidabilità nel medio periodo.
Obiettivo della ricerca è stato quello di cogliere il possibile atteggiamento al consumo nella fase di ripresa. È stato quindi indagato l’atteggiamento per singolo momento di consumo ed il conseguente impatto sulle categorie merceologiche. Come il desiderio di ritornare alla normalità, che appartiene a tutti, verrà espresso nella vita sociale, quale sarà la propensione alla frequentazione e al consumo, come si sono modificate le abitudini e se si è modificata la capacità di spesa del consumatore Italiano.
Sono queste ed altre le domande che abbiamo posto ai nostri consumatori con l’obiettivo di fornire indicazioni sul sentiment che comparato alla capacità di spesa possa rappresentare un focus sulle prospettive future. Quesiti che saranno riproposti periodicamente nei prossimi mesi per monitorare l’evoluzione dei comportamenti del consumatore e degli esercenti sul canale.
Propensione alla frequentazione nel post-lockdown
Il primo dato ad emergere rileva una grande indecisione alla frequentazione nel canale fuori casa. Il 53% del campione si dichiara poco o per niente propenso, il restante 47% è propenso. Di cui solo l’8% è veramente convinto di riprendere immediatamente la frequentazione. La propensione è molto variabile nei diversi cluster di consumatori, ed esprime l’elevato timore nel riprendere con regolarità le proprie abitudini nel prossimo periodo.
Molto diversa anche la propensione alla frequentazione dei luoghi di consumo. Con una forbice molto ampia che varia dal 64% al bar, al 21% nel mondo dell’intrattenimento notturno. Nelle discoteche in particolare si dovrà fare anche il conto con le probabili limitazioni sulle aperture, che il legislatore imporrà, causa la difficoltà nel mantenere le famose distanze sociali.
La forbice diventa ancora più ampia nei diversi cluster generazionali e nei differenti luoghi di consumo
Nel bar ad esempio, si dichiara, molto propenso alla frequentazione il 29% dei iGen e l’8% dei Boomers, con notevoli differenze anche negli altri cluster.
Nei ristoranti viceversa si dichiara assolutamente non propenso alla frequentazione il 9% dei Millenials, e l’8% della GenerazioneX. Ciò rappresenta una buona notizia considerata la valenza della ponderata rappresentata da questi 2 cluster nell’ambito della spesa complessiva destinata alla ristorazione.
In tutti i cluster si riscontra un atteggiamento di prudenza nei confronti delle discoteche. La minore propensione alla frequentazione raggiunge il suo massimo con il 68% della GenerazioneX.
Post-lockdown: anche nei momenti di consumo vi sono situazioni diverse
La cena con una propensione al 64% ed il pranzo al 56% sono i momenti dove si rileva una maggiore predisposizione al consumo. Buona anche la propensione al consumo dell’aperitivo serale, momento ritenuto dal consumatore di elevato valore edonistico. Maggiore criticità nei momenti di consumo della colazione e dell’aperitivo diurno.
Lo scenario si presenta quindi molto variegato, sembrerebbe che nel prossimo futuro faremo colazioni più ricche e numerose a casa; limiteremo probabilmente le occasioni di consumo del pranzo a quelle necessarie, concedendoci raramente un aperitivo prima di pranzo, ma avremo meno voglia di rinunciare ai momenti maggiormente conviviali della sera. Sembra che per andare in discoteca attenderemo ancora qualche tempo.
Rispetto al potere di acquisto il 39% del campione dichiara di aver subito una contrazione
La maggioranza dei consumatori non ha subito modifiche economiche tali da indurli a ridurre sostanzialmente il proprio budget destinato al consumo nel canale fuori casa. L’orientamento alla spesa che emerge dalla ricerca ci fornisce un quadro di come il consumatore indirizzerà il suo budget nel prossimo futuro.
Confermando la volontà di frequentazione del bar, tendenzialmente nel momento dell’aperitivo serale/apericena e del ristorante/pizzeria nel momento della cena. Mantenendo inalterata la spesa nella pausa pranzo.
La buona notizia è che nessuna fascia di consumatore indica che rinuncerà alla spesa nel canale fuori casa
Ma dove trascorreremo le prossime vacanze? Il 56% del campione andrà in vacanza, ma ben il 71% resterà nella propria regione di appartenenza. Potremmo quindi avere territori in cui la domanda potrebbe superare l’offerta effettiva di disponibilità di alloggi.
Quindi anche per le strutture ricettive, si apriranno scenari nuovi che determineranno nuove e diverse opportunità. Infatti ben il 50% del campione si indirizzerà verso alloggi abitativi, seconde case o case vacanze, mentre una fetta considerevole dei vacanzieri effettuerà un turismo pendolare, dal proprio domicilio abituale di residenza.
L’orientamento del consumatore
E’ quello di indirizzarsi verso mete presso le quali ritiene di trovare la possibilità di combinare le esigenze di relax con l’elevata aspettativa del rispetto delle norme di sicurezza. Vi potrà essere una contrazione significativa della domanda alberghiera a causa del vuoto lasciato dal turista straniero e del diverso orientamento territoriale del turista italiano. Ma anche una sostanziale modifica dell’offerta, ad esempio quella dei lidi dove più distanza significa minor posti disponibili e quindi presumibilmente ingressi più cari.
Attraverso il sito www.Formind.it è possibile prenotare il proprio convegno che si svolgerà in modalità webinar nei giorni 27-28-29 maggio avrà la durata di circa un’ora e come di consueto sarà riservato ad ogni singola azienda per lasciare spazio ad approfondimenti.