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Pos obbligatorio per i locali dal 2023: chi non lo ha sarà sanzionabile

Dal primo gennaio 2023 l’obbligo Pos compirà un salto di qualità. A chi rifiuterà bancomat o carte di credito, potrà essere comminata una multa di 30 euro, a cui si aggiunge il 4% del valore della transazione a carico degli esercenti o professionisti che risulteranno inadempienti nei pagamenti digitali tramite carte di credito, bancomat, carte di pagamento o prepagate e tutti i mezzi di pagamento elettronici

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MILANO – Il Pos è una modalità di pagamento che si è fatta strada sempre più negli ultimi anni, reso ancora più necessario per ridurre la possibilità di contatto e quindi di contagio durante la pandemia. Una realtà che non è mai stata particolarmente gradita da molti gestori e che però a partire dall’anno prossimo sarà motivo di sanzione, qualora non venga rispettato. Questo è stato pubblicato il 29 dicembre dell’anno appena concluso sulla Gazzetta Ufficiale con il Decreto Recovery. Leggiamo i dettagli dall’articolo di Mirella Castigli su pagamentidigitali.it.

Pos, in vigore dal 2015 seppur privo di sanzioni, dall’anno prossimo potrà sanzionare gli esercenti e i professionisti inadempienti

Dal primo gennaio 2023 l’obbligo Pos compirà un salto di qualità. A chi rifiuterà bancomat o carte di credito, potrà essere comminata una multa di 30 euro, a cui si aggiunge il 4% del valore della transazione a carico degli esercenti o professionisti che risulteranno inadempienti nei pagamenti digitali tramite carte di credito, bancomat, carte di pagamento o prepagate e tutti i mezzi di pagamento elettronici.

Finora l’obbligo Pos era senza sanzioni, dunque amputato del potere sanzionatorio. Finalmente un emendamento al Decreto Recovery lo potenzia, introducendo una previsione sanzionatoria nel caso di inadempienza.

Con questa mossa il governo punta a limitare l’uso del denaro contante nelle transazioni commerciali

Una stretta che va ad affiancarsi al taglio, già in vigore dal primo gennaio 2022, del limite ai pagamenti in contanti a 999,99 euro rispetto agli attuali 1.999,99 euro. Si tratta di strumenti per arginare e finalmente contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale, indurre la clientela ad adottare i pagamenti digitali e per rendere la gestione aziendale più sicura, capace di fronteggiare rischi interni di sottrazioni o ammanchi. L’obbligo Pos è un altro tassello del cambiamento culturale che intende rendere il denaro contante obsoleto, inadeguato, rischioso e scomodo.

Per essere in regola con la nuova norma, commercianti e professionisti potrebbero limitarsi ad accettare anche un unico circuito e una sola tipologia di carta di debito (per esempio il bancomat) e una sola di credito.

Inoltre, il governo ha messo a disposizione il Bonus Pos per comprare o noleggiare strumenti digitali dedicati alle transazioni B2C

Legate a sistemi di pagamento elettronico eccetera. Ma per assolvere all’obbligo Pos e accettare un pagamento elettronico è sufficiente installare un’app sullo smartphone.

Già nel 2019, il governo Conte II, con l’art. 23 del Decreto legge n.124, stabiliva dal 1° luglio 2020 una multa pecuniaria di 30 euro più il 4 % dell’importo rifiutato. Tuttavia, nel corso della conversione in Legge del DL n. 124/2019, l’art. 23 veniva abrogato.

Il primo tentativo di obbligo Pos per professionisti e commercianti risale al 2012 con il Decreto Crescita 2.0 (Decreto-legge 179/2012, articolo 15, comma 4) del governo Monti.

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