MILANO – Un punto di riferimento per la città, per gli abitanti di quartiere, per tutti coloro che hanno bisogno di qualcosa di più che un semplice locale dove pagare e consumare al volo. Questo e tante altre cose che è difficile esprimere se non lo si è vissuto in prima persona, è Portineria 14. Che a causa del Covid ora è in estrema difficoltà, e tenta l’ultima carta per restare in attività: il crowdfunding. Leggiamo i dettagli da milanotoday.it.
Portineria 14 è un bar sul Naviglio Pavese, ma non solo
Il locale è anche una portineria di zona gratuita, uno spazio in cui esporre le proprie creazioni artistiche, un posto in cui fare eventi. E durante quest’ultimo anno è diventato qualcosa di più: un luogo in cui raccogliere e regalare libri, vestiti e giocattoli; uno spazio che (attraverso il banco alimentare) aiuta le famiglie in difficoltà. È diventato (ancora di più) un punto di riferimento del quartiere. E adesso che l’onda lunga del coronavirus si sta lentamente ritirando è in difficoltà come molti locali della città.
Il locale rischia di chiudere perché se in questi mesi le spese sono rimaste costanti sono invece mancati gli incassi. Per questo le titolari hanno lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma “Produzioni da Basso”. “Questo anno è stato ‘devastante’ sotto tanti punti di vista, uno dei quali il lavoro — hanno scritto Francesca, Emanuela e Federica, le titolari del locale —. Portineria14 ha sempre fatto tutto autonomamente senza chiedere ma oggi, oggi rischia di non farcela”.
Al bar servono 15mila euro
Una cifra che permetterebbe al locale di ripartire e tirare un po’ il fiato. E da quando è stata lanciata la raccolta fondi (lunedì 12 aprile) ne sono stati raccolti 4.416 attraverso 208 donazioni. All’appello ne mancano poco più di 10.500, ma restano ancora 20 giorni (scadrà il 12 maggio).
Nelle scorse ore anche il sindaco di Milano si è schierato dalla parte del locale “Portineria 14 non è semplicemente un bar”, ha scritto su Instagram dove ha pubblicato una foto insieme alle tre imprenditrici. “Sulla piattaforma Produzioni dal basso — ha aggiunto il primo cittadino — si può dar loro una mano per restare aperte”.