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Portici Ritual Pastry porta in tutto il mondo il cioccolato artigianale cuneese

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TORINO – Rilanciare e valorizzare, grazie alla tecnologia, il saper fare artigianale italiano nel campo del cioccolato attraverso un e-commerce avanzato: è la storia di Portici Ritual Pastry, una startup creata da una coppia di manager italiani – Cristina Beltramo e Paolo Pregno – che dopo anni all’estero sono rientrati in Italia per dare corpo a un’idea imprenditoriale innovativa, ma ancorata nelle tradizioni della cioccolateria cuneese.

Vi proponiamo la storia riprendendo un articolo pubblicato dall’edizione di Torino del Corriere della Sera, a firma di Dario Ujetto.

L’incontro nel 2015

La storia di Cristina Beltramo e Paolo Pregno, due manager globali che tornano a Cuneo dall’Irlanda. È dunque una notizia isolata (come quella dell’uomo che morde il cane) o può essere un caso-studio per il futuro e una nota di ottimismo? Cristina e Paolo sono entrambi piemontesi di origine.

Dopo gli studi iniziano a fare carriera in grandi multinazionali (Paolo in Vodafone e Cristina in Mondelez International). Si conoscono (e si innamorano) nel 2015 ed entrambi decidono di provare un’avventura professionale in Google a Dublino, in Irlanda.

Nella Silicon Valley europea (o Silicon Docks, come chiamano Dublino) capiscono però che l’Italia e il Piemonte possono ancora essere una risorsa per la loro carriera. E per la loro vita. Il progetto di Cristina e Paolo consiste nel partire dai prodotti artigianali (prodotti dal laboratorio della famiglia di Cristina). Per esportarli all’estero in chiave moderna e più internazionale.

Portici Ritual Pastry nasce nel 2019 come startup di piccola pasticceria e cioccolato di alta gamma piemontese. La produzione avviene appunto nel laboratorio di famiglia di Cristina a Cuneo. Che da anni opera nel settore, sebbene localmente.

Il loro è ovviamente un ritorno anche fisico, non solo mentale, con tanto di trasferimento nella città piemontese. In una casa, appunto, sotto i portici. Il dinamico duo è riuscito a realizzare quello che numerosi artigiani italiani ancora non comprendono.

Fondere il rigore della lavorazione artigianale al know-how delle tecnologie ormai non più emergenti.

Portici Ritual Pastry

Ad oggi Portici Ritual Pastry opera attraverso il suo e-commerce in ben 6 paesi: Italia, Francia, UK, Irlanda, Belgio e Lussemburgo. «La nostra azienda mixa i capolavori autentici della pasticceria piemontese e l’approccio go to market della cioccolateria belga» spiega Cristina Beltramo. «Quindi praline nude in packaging di lusso, design fresco e moderno, canali di vendita nuovi come la nostra online boutique».

«Senza la nostra esperienza internazionale a contatto con organizzazioni multinazionali — spiega Paolo Pregno — difficilmente avremmo realizzato un approccio innovativo ad un settore tradizionale come la pasticceria piemontese di alta gamma».

Il ritorno in Italia è stato sicuramente una decisione non facile ma ponderata. Una scommessa fatta sulla capacità di creare impresa e sfruttare canali e conoscenze internazionali.

Cristina e Paolo sono un esempio, ma solo il tempo ci dirà se sono un caso isolato o i precursori di un trend da cui il Piemonte ha tutto da guadagnare. Creare modelli di business che valorizzino la tradizione piemontese più riconoscibile e riconosciuta all’estero attraverso i principali canali di vendita e di gestione mutuati dal management globale è forse la via per uscire dalla trappola della crescita zero e ri-attirare i talenti fuggiti all’estero. Cristina Beltramo e Paolo Pregno, con i loro Cuneo Rum (fra gli altri) venduti ai belgi e ai francesi, ci stanno provando.

Dario Ujetto

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