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sabato 02 Novembre 2024
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Porcellana di Capodimonte: quando il caffè è servito in una tazza d’oro

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NAPOLI – Avete mai sorseggiato caffè da una tazza decorata con dell’oro? I nobili del ‘700 sicuramente sì soprattutto se napoletani e clienti della Real fabbrica di Capodimonte fondata nel 1741 e chiusa nel 1759.

La fabbrica fu la prima ad essere aperta a Napoli da Carlo di Borbone prendendo spunto dallo stabilimento di Meissen, a caratterizzare la porcellana napoletana era la totale assenza del caolino la quale pasta, formata dal feldspato ed altre argille, era maggiormente tenera e dal colore latteo.

Molti dei pezzi prodotti sono oggi conservati nel museo di Capodimonte e nel museo Duca di Martina che ha sede all’interno della Villa Floridiana.

La terza sala al secondo piano del museo Duca di Martina è dedicata alla Real fabbrica di Capodimonte. Nelle due vetrine ci sono vari tipi di vasellame, dalle tazze ai vasi.

Tutti i pezzi sono pregiati ed ognuno ha la sua storia che racconta le abitudini e i costumi dell’epoca.

Anche se difficile da comprendere sappiamo che i nobili usavano queste piccole opere d’arte, decorate da veri e propri pittori, semplicemente per berci caffè o tè.

Nella sala è spiegata, inoltre, attraverso i vari tipi di vasellame anche come lo stile sia cambiato nel tempo.

Nella prima teca ci sono capolavori di espressione principalmente orientale, semplici e uniformemente abbelliti e nell’altra invece porcellane di carattere europeo, più sfarzose e appariscenti.

Possiamo immaginare le composizioni piuttosto che in una teca in un mobile di un aristocratico, il quale avendo ospiti in casa decide di mostrare la propria collezione spiegando la storia e le caratteristiche di ogni porcellana.

Iniziando con una caffetteria, composta da sei tazze impreziosite con dell’oro e una caffettiera, entrambe di chiaro gusto cinese, perché ornate con dei rametti di fiori di pruno in altorilievo e completamente bianche (nella foto).

Proseguendo, mostrando dei piatti che danno la chiara idea del passaggio dalla forma asiatica alla forma occidentale, passaggio dato dall’ isolamento di alcuni fiori dalla decorazione principale e dall’ uso del chiaro-scuro all’ interno delle foglioline verdi.

Un esempio, invece, di produzione di stile europeo possono essere quattro tazzine adornate con natura morta di strumenti musicali le quali hanno un tratto molto sottile assimilabile a quello delle calcografie e un vaso guarnito con scene di battaglia.

Raffaele Perez

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