Dopo l’introduzione obbligatoria del pagamento tramite Pos, alcuni esercenti cercano di raggirare la legge. Questo è il caso di un bar situato di fronte agli scavi di Pompei, in cui è stato richiesto un supplemento per i pagamenti con il Pos al di sotto della somma di cinque euro. Leggiamo la notizia di Pasquale Carotenuto pubblicata sul portale Il Fatto Vesuviano.
Il supplemento per il pagamento tramite Pos
POMPEI – La nuova frontiera dei furbetti del Pos. Se dopo l’introduzione dell’obbligo per tutti i negozianti di permettere i pagamenti elettronici molti commercianti cercano di sviare raccontando di malfunzionamenti del dispositivo, c’è chi fa un passo in avanti.
E richiede un supplemento, ovviamente illegale, per i pagamenti con il Pos al di sotto dei cinque euro. La denuncia nasce dai social, dove un utente ha esposto un bar di fronte agli scavi di Pompei. “Come la spieghi agli stranieri una cosa del genere?” si chiede postando l’avviso sul foglio stampato dal locale che recita così: “Supplemento di cinquanta centesimi per i pagamenti con il Pos al di sotto dei 5 euro”.
Tantissimi i commenti di indignazione, anche di altri commercianti che si trovano nella stessa situazione: “Ieri mi hanno pagato 5€ con un American Express. Praticamente ci ho rimesso, ma non posso rifiutargli il pagamento o applicare un supplemento”.
Il caso arriva a poche ore da quello di Brogliano, in provincia di Vicenza. In una gelateria, un cliente voleva pagare venti euro con il bancomat ma la commerciante voleva i contanti. Risultato? La cliente ha chiamato la Guardia di Finanza, che ha formalizzato la contestazione alla titolare dell’esercizio commerciale.
Segnalandola al prefetto di Vicenza, autorità competente per l’irrogazione della sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale è stata rifiutata l’accettazione del pagamento, con l’esclusione della possibilità di avvalersi del pagamento in misura ridotta.