MILANO – Un nuovo Report di Isic (Institute for Scientific Information on Coffee) sul tema “Caffè, polifenoli e malattie cardiovascolari” ha evidenziato il potenziale ruolo dei polifenoli – che si trovano nel caffè, nel cacao e nel vino, nonché in altri alimenti a base vegetale – nella riduzione del rischio cardiovascolare. Suggerendo l’esistenza di un’associazione tra consumo di polifenoli e riduzione del rischio di sviluppo di malattie cardiovascolari.
Il Rapporto è stato realizzato dal Professor Kjeld Hermansen, Dipartimento di Endocrinologia e Medicina Interna, Aarhus University Hospital, Danimarca (1, 2)
Il caffè è una delle principali fonti di polifenoli nella dieta; i composti si trovano naturalmente nella bevanda e contribuiscono ai suoi sapori e aromi unici (1).
Negli ultimi anni c’è stato un crescente interesse accademico sul ruolo dei polifenoli nella salute attraverso i loro effetti antiossidanti e anti-infiammatori. Il nuovo rapporto Isic firmato dal Professor Hermansen presenta quindi la gamma di potenziali funzioni cardio protettive dei polifenoli e dei meccanismi coinvolti.
I risultati chiave della ricerca evidenziati nella relazione includono:
I polifenoli sono sostanze di origine vegetale e comprendono composti come i flavonoidi,
tannini e acidi fenolici. Sono il più grande gruppo di sostanze fitochimiche e si trovano in diversi alimenti tra cui frutta, verdura, cereali integrali, tè, caffè, cacao e vino (1).
Studi epidemiologici di coorte a livello europeo hanno suggerito inoltre che le principali fonti di polifenoli sono caffè, tè e frutta. Gli autori hanno riscontrato una grande variabilità nell’assunzione di questi alimenti tra le popolazioni europee. In particolare tra quelle mediterranee e quelle non mediterranee (3).
Il caffè è una preziosa fonte di polifenoli
E dalla ricerca è emerso che è anche un’importante risorsa per l’apporto di antiossidanti nella dieta delle popolazioni di alcuni paesi europei, tra cui Italia, Finlandia, Francia e Spagna (4).
Inoltre, un moderato consumo di caffè è associato a un rischio ridotto di sviluppare diabete di tipo 2, sindrome metabolica e alcuni tipi di cancro e malattie cardiovascolari. La ricerca evidenzia che un consumo moderato di caffè tra le 3 e le 5 tazzine al giorno è associato a un rischio cardiovascolare ridotto del 15% (5, 6).
Inoltre, i polifenoli nel caffè possono esercitare un effetto antiossidante e antinfiammatorio. Grazie al ruolo chiave nel metabolismo dei lipidi e del glucosio; contribuendo così alla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari (2, 7).
Nei soggetti che hanno già sofferto per un evento cardiovascolare, un consumo abituale fino a un massimo di 5 tazzine di caffè al giorno è associato a un minor rischio di morte rispetto a chi non consuma caffè.
E si precisa anche che il consumo abituale non aumenta il rischio di eventi cardiovascolari ricorrenti o di morte (6).
La ricerca suggerisce quindi che i soggetti che presentano un maggiore apporto di flavonoidi hanno il 47% in meno di incidenza di eventi cardiovascolari rispetto ai soggetti con una minore assunzione. Non è stata invece riscontrata nessuna associazione significativa per gli altri tipi di polifenoli (8).
I polifenoli possono avere diverse funzioni protettive sulla salute cardiovascolare
Possono alterare l’assorbimento del colesterolo a livello epatico, la biosintesi dei trigliceridi e la secrezione delle lipoproteine, riducendo l’infiammazione. È stato anche dimostrato che i polifenoli riducono l’attività di specifici enzimi; migliorano la funzione endoteliale e la pressione sanguigna e contrastano lo sviluppo dell’aterosclerosi (2, 7, 9, 10).
Come indicato anche dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) nel suo parere sulla sicurezza della caffeina (11), un’assunzione moderata di caffè, tipicamente 3-5 tazzine al giorno, viene associata nella letteratura scientifica a una serie di benefici fisiologici. E può quindi far parte di una dieta sana ed equilibrata e di uno stile di vita attivo.
Bibliografia
1. Williamson G. (2017) The role of polyphenols in modern nutrition. Nutr Bull, 42(3):226-235.
2. Gomaz J.G. (2016) Potential Role of Polyphenols in the Prevention of Cardiovascular Diseases: Molecular Bases. Curr Med Chem,23(2):115-28.
3. Zamora-Ros R. et al. (2016) Dietary polyphenol intake in Europe: the European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC) study. Eur J Nutr,55(4):1359–75.
4. Fukushima Y. (2014) Coffee and beverages are the major contributors to polyphenol consumption from food and beverages in Japanese middle-aged women. J Nutr Sci, 3: e48. doi: 10.1017/jns.2014.19.
5. Mostofsky E. et al. (2012) Habitual coffee consumption and risk of heart failure: a dose-response meta-analysis. Circ Heart Fail,5(4):401–405.
6. Rodriguez-Artalejo F, Lopez-Garcia E. (2018) Coffee Consumption and Cardiovascular Disease: A Condensed Review of Epidemiological Evidence and Mechanisms.J Agric Fd Chem,66(21):5257–5263.
7. Tajik N. et al. (2017) The potential effects of chlorogenic acid, the main phenolic components in coffee, on health: a comprehensive review of the literature. Eur J Nutr,56:2215–2244.
8. Mendonca R.D. et al. (2019) Total polyphenol intake, polyphenol subtypes and incidence of cardiovascular disease: The SUN cohort study. Nutr Metab Cardiovasc Dis, 29(1):69–78.
9. Murillo A.G. (2017) The Relevance of Dietary Polyphenols in Cardiovascular Protection. Curr Pharm Des, 23(17):2444–2452.
10. Giglio R.V. (2018) Polyphenols: Potential Use in the Prevention and Treatment of Cardiovascular Diseases. Curr Pharm Des, 24(2): 239–258.
11. EFSA Panel on Dietetic Products, Nutrition and Allergies (NDA) (2015) Scientific Opinion on the safety of caffeine. EFSA Journal 13(5):4102.