Srinivas Janaswamy, professore del dipartimento di Scienze alimentari alla Dakota State University, ha sperimentato un metodo per produrre pellicole biodegradabili capaci di sostituire la plastica grazie ai fondi di caffè. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Meccanica News.
Gli imballaggi sostenibili provenienti dai fondi di caffè
MILANO – E se dai fondi di caffè si potessero ricavare imballaggi sostenibili, capaci di sostituire la plastica? La domanda ha una risposta positiva, almeno dopo la pubblicazione di un nuovo studio della Dakota State University.
Qui un professore del dipartimento di Scienze alimentari, Srinivas Janaswamy, ha trovato il modo di produrre pellicole biodegradabili.
Prima di arrivare ai fondi di caffè, lo scienziato aveva lavorato con bucce di avocado e stocchi di mais. Ultimamente è passato ai residui della celebre bevanda, che per le pellicole biodegradabili rappresentano una soluzione sostenibile ed economica.
Contengono infatti fibre lignocellulosiche, il materiale necessario per realizzare questo film sottile. Dopo aver estratto le fibre, il team coinvolto nell’esperimento ha messo a punto un metodo ecologico per modificare chimicamente il materiale e rendere la pellicola più adatta all’utilizzo negli imballaggi.
I film risultanti sono stati in grado di biodegradarsi nel terreno entro 45 giorni, pur avendo un’elevata resistenza alla trazione. Si tratta di una prima fase, che tuttavia vede i ricercatori molto ottimisti sulle potenzialità commerciali della loro trovata.
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