MILANO – Si parla spesso di plastica, mettendo sotto questa stessa categoria, senza però conoscerne davvero l’origine, la composizione e la funzione finale. Non tutti saprebbero quindi dire esattamente la differenza, nel caso ci sia, tra biodegradabile e compostabile. Eppure dovrebbe esser importante data la quantità di plastica che produciamo anche solo pensando ai consumi di capsule. Leggiamo qualche chiarimento definitivo sul tema dal sito howtobegreen.eu.
Plastica biodegradibile e plastica compostabile. Qual’è la differenza?
La biodegradabilità
Per biodegradabilità si intende la scomposizione di un materiale in composti chimici semplici per azione di agenti biofisici naturali come batteri, luce solare, umidità ed altri agenti. Quindi, di fatto, si può assumere che quasi tutti i materiali esistenti possano essere biodegradati. La differenza sostanziale è quanto tempo sia necessario per trasformarsi in composti chimici elementari alla fine del processo di biodegradazione.
In rete ho trovato alcuni tempi di degradazione per differenti oggetti:
– bucce di banana: 2-10 giorni
– straccio di cotone: 1-5 mesi
– carta: 2-5 mesi
– bucce d’arancio: 6 mesi
– calze di lana: 1-5 anni
– borsette di plastica: 10-20 anni
La compostabilità
Il compost è un prodotto ottenuto per mezzo della degradazione batterica del rifiuto umido domestico e utilizzabile in agricoltura come fertilizzante naturale. La normativa europea di riferimento sul packaging è la EN13432 / EN 14995. Secondo tale normativa i materiali o i prodotti compostabili devono avere le seguenti caratteristiche:
– non devono danneggiare il processo di compostaggio
– devono comportarsi come una foglia di lattuga
– devono favorire un’alta qualità del compost
– devono garantire un’applicazione sicura del compost
Un esempio di plastica compostabile: il Mater-Bi
Il Mater-Bi è una bioplastica ottenuta dal mais e si presenta in forma di granulo e può essere lavorato secondo le più comuni tecnologie di trasformazione, per produrre prodotti bioplastici dalle caratteristiche quasi equivalenti alle plastiche tradizionali ma perfettamente biodegradabili e compostabili. I prodotti in Mater-Bi dopo l’uso si biodegradano mediamente nel tempo di un ciclo di compostaggio.
Qual’è la differenza fra biodegradabile e compostabile per la normativa?
Per essere definito biodegradabile, la direttiva stabilisce che il prodotto biodegradabile deve decomporsi del 90 percento entro 6 mesi. Mentre, per essere definito compostabile, il prodotto deve disintegrarsi in meno di 3 mesi, e non essere più visibile. Il processo di compostaggio deve avvenire in un ambiente controllato.
Ne consegue che alcune plastiche possano essere biodegradabili ma non necessariamente compostabili e quindi utilizzabili per la raccolta della frazione umida del rifiuto domestico. Vi prego di fare attenzione e di controllare attentamente le diciture riportate nella borsette di plastica.