PISA. «Nell’attesa (snervante) che la burocrazia comunale ci lasci iniziare i lavori di sistemazione dei locali concessi ai fini museali (i lavori a carico del Comune sono già a bilancio e i lavori a carico dell’Associazione Cento sono già in parte finanziati con l’operazione crowdfunding), continua sottotraccia il lavoro di ricerca di materiale storico». (FOTO sopra).
Lo afferma la stessa associazione in un comunicato: «Lo scorso 18 giugno abbiamo fatto visita all’imprenditore Giovanni “Gianni” Zaccanti a Gaggio Montano (Appennino bolognese), ex patron di Saeco insieme a Sergio Zappella e Arthur Schmed).
Il nome del marchio, tanto caro ai tifosi del Pisa, deriva proprio dalle iniziali della denominazione estesa “Sergio, Arthur e compagnia”. Oggi il marchio Saeco è stato assorbito dal gruppo Philips, mentre Zaccanti e Zappella guidano un altro colosso del caffè (Caffitaly), leader mondiale del mercato delle capsule, sempre con sede a Gaggio Montano.
Zaccanti ci ha ricevuto con grande cordialità nel suo ufficio della Caffitaly ed è stato subito un tuffo nel passato»: la Saeco ai tempi della sponsorizzazione del Pisa cercava visibilità nazionale (veniva scambiata per la Seiko!) e la vetrina della Serie A fu un mezzo strepitoso per la crescita dell’azienda.
Il rapporto durò per ben tre anni (dal 1987 al 1990) e si interruppe non per dissapori, ma perché Saeco cercava una sponsorizzazione che legasse il nome della ditta al nome della squadra (nel calcio non si può) e infatti entrò nel grande ciclismo.
Aneddoti
Gli aneddoti si sprecano, anche quelli che non si possono raccontare: dalle macchine da caffè regalate a giocatori, dirigenti e arbitri ad alcuni retroscena di mercato; dai premi partita alle feste organizzate dallo sponsor con tutta la squadra. Uno spaccato di un grande Pisa, con il contorno di almeno una decina di maglie storiche targate Saeco.
L’Associazione Cento ha ricevuto in dono diversi oggetti per il nascituro museo: sciarpe, fotografie, il gagliardetto della sponsorizzazione e alcune maglie “prototipo” con il primo
sponsor, quindi uniche.
L’ex sponsor ha ricevuto a sua volta dei doni «e ci ha promesso che le sorprese non sarebbero finite quel giorno, visto che Zaccanti è anche un grande appassionato e collezionista di oggetti rari e sicuramente avrebbe trovato altro materiale relativo al Pisa».