domenica 22 Dicembre 2024
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PIACENZA – Caffè a 1,20 euro, Fipe: “Necessario, baristi sottoposti a spese troppo alte” – Segue il documento integrale della Fipe

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PIACENZA – Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercenti, il maggior sindacato della categoria e aderente a Unione Commercianti, accoglie con favore l’aumento del prezzo della tazzina del caffè a 1,20 euro.

Allo stesso tempo però il presidente Cristian Lertora si rivolge alla cittadinanza e ai clienti spiegando le motivazioni per cui si rende inevitabile questa riforma.

“Negli anni scorsi – spiega Lertora – la maggiorazione del costo del caffè applicato dai rivenditori era stata volutamente assorbita dai pubblici esercenti in considerazione della difficoltà economica in cui si trovavano i consumatori, quindi un’azione di grande responsabilità sociale che ha voluto significare l’attenzione alla clientela da parte dei somministratori”.

“Oggi, però, – prosegue Lertora – ci siamo resi conto che la situazione non è più sostenibile. Gli esercenti non sono più in grado di procrastinare l’aumento della tazzina di caffè perché troppi sono gli oneri ai quali i baristi deve fare fronte, anche a seguito di questa crisi economica che ovviamente non solo non ha ridotto le spese ma anzi, al contrario, le ha, in alcuni casi, enormemente accresciute”.

IL COMUNICATO FIPE

A Piacenza scatterà nei prossimi giorni quasi inevitabilmente in molti locali l’aumento a 1,20 euro del prezzo del caffè al bar. Non sarà l’unica città dove il caffè alla tazzina è già aumentato, sottolineando anche che sono in realtà indicazioni di carattere generale, perché è bene ricordare la normativa vieta l’imposizione di prezzi fissi per i prodotti alimentari.

La Sezione provinciale FIPE – Confcommercio aderente ad Unione Commercianti Piacenza, nella persona del Capo Categoria Cristian Lertora – sostiene che ormai sono maturati i tempi e oggi la FIPE di Piacenza sdogana un possibile ritocco del prezzo, rivedendo la sua politica che la vedeva contraria nel periodo passato.

“Negli anni scorsi – spiega Cristina Lertora – la maggiorazione del costo del caffè applicato dai rivenditori era stata volutamente assorbita dai pubblici esercenti in considerazione della difficoltà economica in cui si trovavano i consumatori, quindi un’azione di grande responsabilità sociale che ha voluto significare l’attenzione alla clientela da parte dei somministratori. Una attenzione sostenuta anche da FIPE che ha sempre suggerito ai propri iscritti di fare il massimo per poter andare incontro ai propri clienti”. “Oggi, però, – prosegue Lertora – io e i miei Consiglieri, tutti baristi e ristoratori, ci siamo resi conto che la situazione non è più sostenibile. I colleghi non sono più in grado di procrastinare l’aumento della tazzina di caffè perché troppi sono gli oneri ai quali i baristi deve fare fronte, anche a seguito di questa crisi economica che ovviamente non solo non ha ridotto le spese ma anzi, al contrario, le ha, in alcuni casi, enormemente accresciute”.

“E’ giusto che i nostri clienti sappiano – continua Lertora – che un barista oggi si trova ad affrontare l’aumento delle spese di gestione, dello smaltimento dei rifiuti, delle utility, delle assicurazioni, degli affitti, del personale, delle materie prime, di alcune tasse locali; tutti elementi che hanno inciso sulla decisione di FIPE – Piacenza di consigliare di adeguare il prezzo della tazzina di caffè. Per onor di cronaca occorre ricordare che l’ultimo incremento del costo del caffè al bar risale al 2002 quando il prezzo del quotidiano viaggiava con quello della tazzina.

“Nel 2010 – conclude il Presidente della FIPE Cristian Lertora – il giornale è aumentato ed il caffè no, oggi l’aumento che come FIPE ci sentiamo di suggerire sarà proposto in dimensioni contenute a 0,20 centesimi, ma, lo ripeto, questo aumento consigliato nasce dall’incremento sconsiderato dei costi oltre all’iva che in questi anni abbiamo dovuto sopportare. Naturalmente ogni barista sarà libero di fare come meglio riterrà questo è quello che noi ci sentiamo di consigliare. Quindi la tazzina costerà di più ma tutti gli operatori si augurano che la clientela sappia comprendere le motivazioni e sappia apprezzare che l’impegno che gli esercenti assumono è quello di mantenere alta la qualità della miscela e del servizio”.

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