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venerdì 22 Novembre 2024
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Phongsali, dove il tè laotiano diventa oro

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Oggi parliamo* di tè laotiano (FOTO). Qualche tempo fa abbiamo scritto di Luang Namtha, una meta sempre più amata dai turisti appassionati di trekking. Lo stesso si può dire della provincia di Phongsali, la più settentrionale del Laos.

Adagiata lungo il confine con la Cina, le sue vette arrivano a toccare i 1600m d’altitudine e regalano al visitatore splendidi panorami. Come Luang Namtha anche Phonsagali, capitale della provincia omonima, è ottimo punto di partenza per la scoperta dei villaggi delle minoranze etniche che vivono nella zona, ma Phongsali è anche il centro della produzione del tè in Laos che al pari del caffe’ e’ una coltivazione storica ed importante del Laos.

In realtà un’altra produzione tipica della provincia sarebbe l’oppio che, sebbene non del tutto scomparsa, oggi è sempre più sostituita da diverse fonti di guadagno, come ad esempio il turismo.

Calcolare la quantità di tè laotiano prodotta nella provincia non è cosa semplice, visto che molte della coltivazioni sono tenute nascoste per evitare il pagamento di tasse o dazi doganali.

Il tè infatti, a dispetto della frontiere, unifica tutta la regione essendo prodotto e commercializzato sia in Laos che in Birmania e Cina. La regione dello Yunnan è infatti un altra grande area di coltivazione di questa pianta.

tè in laos una tradizione anticaIl tè laotiano e lo scomodo vicino cinese.

Proprio la vicinanza con la Cina si sta rivelando problematica per la produzione del tè laotiano. Alcune compagnie cinesi tendono a bruciare la vegetazione delle colline, per dare spazio a produzioni destinate all’esportazione come banane e mais, mettendo così in pericolo le piantagioni di tè laotiane.

Inoltre la diffusione di nuove varietà provenienti dallo Yunnan rende sempre più difficile trovare dei villaggi dove si coltivi l’originale tè della regione, chimato sheng puerh oppure pu-ehr, tanto che oggi se ne contano solo due nei dintorni di Phongsali: Ban Payasi e Ban Komaen.

La differenza di questa tipologia di tè laotiano con quella cinese non sta solo nel gusto, ma anche nel fatto che in Laos precise leggi governative ne impongono una coltivazione priva di pesticidi.

Per questo motivo, come vi dirà ogni produttore laotiano, il tè orignale resta puro come l’aria di montagna, quelle stesse montagne che circondano Phongsali e che dovrete affrontare alla ricerca di una buona tazza di questa bevanda.

Ban Komaen dista da Phongsali circa 15km ed ospita alcune tra le piante di tè più antiche del mondo, quelle nel centro del paese si dice abbiano circa 400 anni. La vicinanza dello Yunnan implica per il Laos problemi anche per quanto riguarda il posizionamento sul mercato.

La fama della produzione di tè cinese oscura infatti quella laotiana, con il risultato che il tè coltivato in Laos viene spesso esportato in Cina, dove viene chiamato yiwu, arrivando alla situazione paradossale che alcune marche di tè made in China sono invece coltivate, raccolte e confezionate in Laos.

Il costo di un chilogrammo di tè in Laos oscilla tra 38 e 110 dollari ma i valori stanno lievitando a seguito dell’esplosione dei prezzi registratasi nella regione cinese dello Yunnan.

Ci sono autobus che collegano Phongsali ad Oudomxay (10 ore), Luang Prabang (16 ore) e Vientiane (26 ore). Si può inoltre arrivare nella provincia in barca partendo da Nong khiaw e risalendo le acque del Nam Ou (5 ore fino ad Hatsa e poi 1 ora di tuk-tuk).

Nel caso in cui la navigazione non fosse possibile il bus da Nong Khiaw impiega circa 9 ore con un cambio a Paknamnoy.

I più pigri possono anche arrivare a Phongsali in aereo, visto che dalla capitale Vientiane ci sono due voli settimanali che arrivano nella capitale di una tra le più affascinanti province del Laos.

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