VIGHIZZOLO D’ESTE (PADOVA) – Al Sigep di Rimini (dal 21 al 25 gennaio, Hall D5 – Stand 29), la realtà Petra si presenta con uno spazio provocatorio, quasi disorientante, delimitato da trame di tubi innocenti, nudo fino all’essenziale, interprete di un’epoca nella quale costruire senza guardarsi alle spalle, puntando sulla sostanza e per nulla sull’apparenza.
Petra a Sigep
Perché l’immagine passa attraverso canali digitali, nel cibo si sposta dal panorama al primo piano esasperato e le foto comunicano indipendentemente dal contesto. Così nel mondo d’oggi il valore emerge indipendentemente dal luogo, e non è raro trovare ottime proposte gastronomiche anche in luoghi che emergono dal degrado.
Uno spazio ideato e realizzato per raffigurare il contrasto tra la perfezione e l’ordine del mondo virtuale, in contrapposizione alla complessità della vita esposta al disordine ed alla destabilizzazione dei cambiamenti rapidi e imprevedibili cui siamo sottoposti.
Quale modo e luogo migliore per sviluppare una nuova arte bianca, rassicurante per il consumatore finale, gustosa e attenta alla salute, passionale per trascendere dalla complessità che ci circonda.
L’esperienza
Ma superata la struttura, scarna, neutra e trasparente, cosa ci aspetta ? Un’esperienza materiale che integra il digitale: la sensorialità delle farine, degli impasti, dei prodotti appena sfornati, insieme alla connessione con il mondo digitale di Petra attraverso le giacche da lavoro e i sacchi intelligenti.
L’iniziativa è capitanata dai trainer Luca Giannino e Andrea Rundo, insieme ai lievitisti Marco Pedron e Luca Crivellenti, i quali guideranno gli ospiti in un’esperienza fuori dal comune. Il tutto completato da una new digital experience: quella di inquadrare il QR code impresso sulla giacca da lavoro dei professionisti, per poter esprimere un personale giudizio live.