giovedì 19 Dicembre 2024
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Pesaro: il caffè arriva al tetto di 1,50 euro al banco, i baristi: “La caffetteria è morta, si va avanti solo con gli aperitivi”

Anche Alberto, titolare del Centralino, in piazza del Popolo, ha dovuto alzare i suoi prezzi come spiega a Il Resto del Carlino: “Da me un caffè costa 1,30 euro, 10 centesimi in più rispetto a prima. In quel 1,30, però, non c’è solo il caffè, ma ci sono ben altre spese: c’è la lavastoviglie, c’è il brillantante, c’è il goccio d’acqua, ci sono gli stipendi dei dipendenti. Io, con il caffè, non ci guadagno, non ho mai visto un barista ricco"

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Il caffè a Pesaro è arrivato al costo di 1,50 euro allo Zest in Baia Flaminia al banco suscitando le lamentele di alcuni clienti. Le bariste tuttavia affermano di aver aumentato i prezzi a causa dei costi della materia prima sempre più esosi. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato su Il Resto del Carlino.

Il prezzo del caffè a Pesaro

PESARO (Pesaro e Urbino) – “Un caffè al banco un euro e cinquanta? Ma è tantissimo”: questa è stata la reazione di un cliente che ha lamentato l’alto costo di un caffè al banco allo Zest, in Baia Flaminia. Però, non tutto è come sembra.

Il caffè, è vero, costa 1,50 euro, ma perché? Parlando con le bariste, la risposta è arrivata immediatamente: “Ci sono aumentati i costi della materia prima – spiegano –. Se fino ad un mesetto fa riuscivamo a tenere il prezzo di 1,20 euro, adesso siamo stati costretti ad aumentarlo”.

Alberto, titolare del Centralino, in piazza del Popolo, ha dovuto alzare i suoi prezzi: “Da me un caffè costa 1,30 euro, 10 centesimi in più rispetto a prima – ha spiegato –. In quel 1,30, però, non c’è solo il caffè, ma ci sono ben altre spese: c’è la lavastoviglie, c’è il brillantante, c’è il goccio d’acqua, ci sono gli stipendi dei dipendenti. Io, con il caffè, non ci guadagno, non ho mai visto un barista ricco”.

C’è di più: “Anche le paste, per esempio, a me costano dal fornitore 1 euro, e le rivendo a 1,70 euro, ma se la gente poi non le compra, dove ho il ritorno? Purtroppo, si potrebbe quasi dire che la caffetteria è morta, ormai si riesce ad andare avanti con gli aperitivi”.

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