LIMA – Sono sempre di più le notizie che arrivano dai paesi produttori di caffè per denunciare come il cambiamento del clima stia incidendo profondamente anche sulla produzione. Questi allarmi, che provengono dall’Africa come dall’Asia e dall’America, confermano come il problema sia maggiormente sentito nell’area fra i Tropici.
Così, in assenza di un patto globale vincolante per affrontare i cambiamenti climatici, il Perù ha adottato una soluzione per ridurre le sue emissioni di CO2. Il Paese sta già sperimentando gli effetti del riscaldamento globale, come lo scioglimento dei ghiacciai nelle Ande.
Inoltre, l’anno scorso le piogge da record in Amazzonia hanno devastato i raccolti, facendo aumentare l’inflazione e colpendo le esportazioni di caffè. “Se non facciamo qualcosa, avremo problemi con i rifornimenti d’acqua lungo le coste. Sappiamo che ci saranno più siccità, più piogge e stiamo già assistendo a drastici cambiamenti di temperatura”, ha detto Felipe Mariano Soldan, capo dell’ufficio di pianificazione strategica del governo.
Nel piano adottato dal Perù sono inclusi l’utilizzo di fonti rinnovabili, il passaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio e la riduzione del disboscamento illegale della foresta amazzonica. Piani analoghi per contrastare il cambiamento sono in corso di attuazione anche in Sudafrica, Cile, Argentina, Colombia e Brasile.