MILANO – I peruviani bevono più caffè, ma la qualità della bevanda lascia spesso a desiderare. Perlopiù solubile di importazione. Ad affermarlo, in un’intervista a Inforegion, è Geni Fundes Buleje, direttore generale di Central Café y Cacao, un’organizzazione che promuove, in un’ottica cooperativa, la crescita dei produttori di caffè e cacao di qualità.
I consumi pro capite rimangono ancora bassi – precisa Fundes Buleje – appena 600-700 grammi all’anno. Più nel dettaglio, 75 peruviani su 100 consumano esclusivamente caffè solubile, al 100% di importazione. Altri 5 dichiarano, per vari motivi, di non bere caffè. I rimanenti 20 consumano caffè tostato, ma nel 50% dei casi si tratta di prodotti generici di qualità scadente. Solo 10 consumatori su 100, dunque, scelgono (o possono permettersi) caffè torrefatto di una certa qualità.
I prodotti stranieri – prosegue Buleje – stanno invadendo il nostro mercato, con grave danno per i torrefattori nazionali.
Arginare questo fenomeno e promuovere il miglior caffè peruviano è una priorità per l’industria. Ed è anche uno degli obiettivi di Expo Café Perú, manifestazione giunta alla sua quarta edizione, in programma a Lima dal 17 al 19 ottobre.
L’evento è promosso dal Ministero dell’agricoltura, dalla Camera peruviana del caffè e del cacao e dal Consiglio nazionale del caffè, in collaborazione con varie agenzie e istituzioni, nonché con il contributo di numerose realtà del settore privato.
Massima vetrina del caffè peruviano, la rassegna vedrà la partecipazione di 185 espositori, in rappresentanza delle 14 regioni di produzione e dell’intera filiera nazionale.
Il Perù è uno dei massimi produttori mondiali di caffè speciali certificati e sostenibili.