MILANO – Ermanno Perotti, Innovazione e Sviluppo per Sucafina, torna sulle pagine di Comunicaffè per raccontare una nuova tecnologia, sulla quale Sucafina, insieme a ProfilePrint, ha recentemente investito, pronta a rivoluzionare e digitalizzare un altro importante segmento della filiera produttiva.
Maggiore è il numero di computer allenati a svolgere attività altamente ripetitive che spesso vengono assegnate a dipendenti ‘entry-level’, più al loro posto sorgeranno ruoli focalizzati su attività complesse con stipendi competitivi. Questo è il cambiamento che Francisco Massucci Silveira, produttore di caffè brasiliano, sviluppatore di software e fondatore di CSmart, ha in mente con la sua nuova azienda: da una ridotta domanda di attività laboriose a una maggiore domanda di professionisti analitici.
Il caffè verde è classificato per l’esportazione con l’obiettivo finale di produrre la migliore qualità in tazza e quindi garantire il prezzo più alto. Il rigoroso controllo della qualità del caffè verde è alla base del vantaggio competitivo per gli stakeholder della catena del valore della materia prima.
Sebbene non esista un sistema di classificazione universale, quest’ultimo si basa solitamente su alcuni dei seguenti criteri: origine, regione e altitudine; processo di lavorazione; varietà botanica; dimensione del chicco (crivello) e talvolta anche forma e colore del chicco; densità; numero e tipologia di difetti; e la qualità sensoriale.
Sia nel mercato Specialty che in quello convenzionale, la classificazione del caffe verde rimane uno degli aspetti chiave del prezzo e un importante indicatore di qualità. La tradizionale modalità di classificazione del caffè verde richiede circa 30 minuti per campione. Trattandosi di un compito manuale e ripetitivo, richiede formazione e attenzione costante da parte di chi lo svolge. Un singolo lotto può avere più analisi mentre si muove lungo la catena del valore del caffè e, poiché la classificazione si basa su campioni statistici, che a volte rappresentano centinaia di sacchi, una singola analisi errata può portare a ingenti perdite finanziarie.
Anche con un’accurata classificazione manuale, la maggior parte delle informazioni sui lotti viene persa poiché di solito pochi o nessun dato viene archiviato in modo strutturato. Il controllo manuale della qualità del caffè verde è costoso, richiede tempo ed è spesso impreciso, ma rimane un fattore chiave e uno degli aspetti più importanti nella sua commercializzazione.
Quindi, cosa succederebbe se fosse possibile classificarlo accuratamente, estrarre i dati sulla qualità, generare rapporti di classificazione e archiviare le immagini di ogni chicco, tutto da un unico dispositivo?
Csmart.ai si propone di raccogliere e analizzare i dati su larga scala, incorporando trasparenza e tracciabilità, oltre a garantire coerenza e accuratezza, riducendo la soggettività e fornendo business intelligence.
Il dispositivo Csmart-G1 è nella sua fase finale di sviluppo. È in grado di analizzare ogni singolo chicco di un campione di 300 grammi di caffe verde, classificando i difetti sulla base di un algoritmo di Intelligenza Artificiale. Il dispositivo estrae anche le caratteristiche dell’immagine come dimensione, colore, forma e consistenza, utili per la caratterizzazione dei lotti e per i confronti fisici tra di essi. Memorizzando tutte le immagini di ogni singolo chicco e le caratteristiche in un unico file gerarchico, il sistema consente anche la convalida incrociata e la confutazione, promuovendo una maggiore trasparenza nel processo di classificazione.
I professionisti della classificazione del caffè verde non saranno sostituiti poiché c'è ancora molta intelligenza da creare, valutare e mantenere. Intelligenza Artificiale non significa Intelligenza Automatica.
Per avere piu informazioni sull’investimento di Sucafina visitare il sito: SUCAFINA AND PROFILEPRINT ANNOUNCE CO-INVESTMENT IN CSMART
Per avere più informazioni su CSmart visitare il sito: Csmart | Sorting Machines