giovedì 26 Dicembre 2024
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Pernigotti venduta a JP Morgan: azienda e lavoratori sono salvi dopo mesi d’incertezza

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MILANO – La vicenda Pernigotti si è conclusa felicemente. Il marchio e la produzione sono salvi, i lavoratori tirano il fiato dopo mesi di incertezza per una vertenza iniziata nel 2018e trascinata attraverso mille annunci. Adesso tutto si è ricomposto. Sì perché Jp Morgan Asset Management – Global Special Situations Group, attraverso il fondo in gestione Lynstone, ha siglato un contratto di compravendita definitiva con la proprietà della Pernigotti, controllata dal Gruppo turco Toksoz. L’accordo definitivo prevede la cessione dell’intero pacchetto azionario e dello stabilimento di Novi Ligure e punta all’immediata riapertura della fabbrica piemontese.

Un lieto fine per i lavoratori della fabbrica di cioccolato. La vertenza Pernigotti era iniziata nell’autunno del 2018 dopo l’annuncio, da parte della proprietà, di voler chiudere la fabbrica di Novi Ligure.

E adesso si lavora già per produrre il cioccolato per la campagna di Natale.

La conclusione della vicenda è attesa per il 30 settembre. Il varo definitivo dell’accordo resta collegato a due condizioni. In particolare il sì del governo in base alla normativo della Golden Power. Inoltre sarà necessario il rinnovo della Cassa integrazione straordinaria per i 56 addetti da parte del ministero del Lavoro. Per quest’ultima è in programma un incontro già fissato per il 30 agosto.

Con questo accordo Jp Morgan rafforza il progetto industriale in Italia che ha come obiettivo la creazione di un polo tricolore d’eccellenza del cioccolato, grazie all’operazione di rilancio firmata dal Gruppo americano della controllata Walcor – altra realtà industriale italiana del settore che ha la sede a Cremona – cui adesso si abbina l’acquisizione di Pernigotti. I due marchi hanno una gamma di prodotti complementari e vantano una lunga collaborazione industriale.

L’accordo raggiunto rappresenta un lieto fine per una vicenda che, per diversi motivi, era molto complessa. Intanto perché resta in Italia uno dei marchi storici del settore cioccolato attivo sin dal 1860 e poi perché segna il rilancio del sito industriale di Novi Ligure. Soddisfatti anche i turchi di Toksoz, la precedente proprietà perché hanno ottenuto un prezzo – sul quale resta il riserbo – che rappresenta un pagamento dell’impegno finanziario degli ultimi anni.

Adesso il Ministero delle sviluppo economico sta valutando il piano industriale presentato dall’acquirente. Non ancora definiti gli investimenti dei quali si saprà di pià nelle prossime settimane. Quello che è certo è che i prodotti a marchio Pernigotti, quindi nocciolato, torrone bianco, gianduiotti e cremini, torneranno molto presto nelle grande distribuzione.

 

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