MILANO – Starbucks, che ha da poco riscattato la totalità delle quote della sua JV cinese East China, conta oltre 3 mila locali in Cina e punta superare quota 5 mila entro il 2021. Con un ruolino di marcia di una nuova apertura ogni 15 ore.
Il mercato cinese delle caffetterie a marchio vale 3,8 miliardi di dollari (dati Euromonitor), 3,2 miliardi di euro: quasi il triplo rispetto a 5 anni fa.
La multinazionale di Seattle deteneva l’anno scorso una quota del 43% nettamente davanti agli altri competitor. La share di mercato di McDonald’s – ad esempio – è di “appena” il 10%.
La regione Asia-Pacifico conta per il 15% del fatturato consolidato di Starbucks (contro il 5,5% 5 anni fa). Fatturato che nell’esercizio 2017 (concluso il 1° ottobre) ha raggiunto i 22,4 miliardi di dollari.
Nel quarto trimestre 2017, le vendite a parità di perimetro dei locali cinesi sono cresciute dell’8%, contro il 2% a livello globale.
Entro un decennio, la Cina potrebbe diventare il più importante mercato mondiale di Starbucks superando anche gli Usa, ha dichiarato ieri Howard Schultz.
I locali Starbucks in tutto il mondo sono oltre 27 mila.
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