di ENRICO FORZINETTI*
Per esperienza personale molte persone sanno che bevendo di sera una tazzina di caffè si addormenteranno più tardi (anche se questa affermazione non vale per tutti; n.d.r.).
Oggi abbiamo una spiegazione scientifica del fenomeno, pubblicata in un articolo su Science Translational Medicine.
L’importanza di questo nuovo lavoro sta nel fatto che la ricerca è stata realizzata su un campione umano e non più su topi come era successo in passato. Un gruppo di 5 volontari è stato sottoposto a un esperimento lungo ben 7 settimane.
Sono stati somministrati loro, alternativamente ma sempre tre ora prima di andare a letto, una pastiglia da 200 mg di caffeina, equivalente a due tazzine di caffè, e un placebo.
Andando poi a misurare ogni mezz’ora il livello di melatonina dalla loro saliva si poteva osservare come, dopo aver assunto la caffeina, il rilascio dell’ormone del sonno avveniva con un ritardo di circa 40 minuti. Una dimostrazione di come il caffè incida notevolmente sul ciclo sonno-veglia.
D’altra parte questa scoperta potrebbe aprire le porte all’utilizzo della caffeina per poter minimizzare gli effetti del jet-lag, tipico di chi deve effettuare lunghi viaggi internazionali cambiando spesso fuso orario.