di Cristina Casadei*
Dopo anni di trattative per gli 8mila lavoratori di Autogrill arriva il nuovo integrativo dopo l’accordo siglato tra azienda e i sindacati per il rinnovo del contratto aziendale.Da anni l’azienda sconta una pesante crisi di volumi e fatturato in Italia e per questo aveva chiesto ai sindacati di rinegoziare le voci di costo dirette e indirette del contratto.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno accettato la sfida anche per impedire atti unilaterali, ormai non più casi isolati nei complessi scenari della contrattazione del terziario e del turismo.
Sono stati preservati alcuni istituti come le pause e le ferie, mentre alcune condizioni del passato sono state sostituite da forme innovative di welfare aziendale.
Le voci di premio fisso (premio di produzione e terzo elemento) che l’azienda voleva rendere per due terzi variabili legandoli ad indicatori economici, sono state conservate. Sono state inoltre definite soluzioni temporanee di calmierazione del costo del lavoro.
Miglioramenti sono stati apportati al sistema di retribuzione variabile (1300 euro), al mercato del lavoro; un maggior ruolo è stato infine affidato alle relazioni sindacali di unità di vendita che potranno discutere di nuove e importanti materie.
Adesso saranno i lavoratori a doversi esprimere sull’intesa.
In casa Cgil il rinnovo dell’integrativo di Autogrill viene considerato «un’intesa difficile, maturata in un contesto complicato e non privo di momenti di forte tensione, che ha prodotto un risultato unitario, articolato, che potrebbe rappresentare un buon punto di partenza per una nuova stagione delle relazioni sindacali con Autogrill», spiega Cristian Sesena, segretario Nazionale della Filcams Cgil.
Per il segretario generale aggiunto della Fisascat Giovanni Pirulli «l’intesa tiene conto delle difficoltà aziendali e premia la partecipazione ed il contributo dei lavoratori nel condividere le problematiche aziendali, garantendo la continuità della contrattazione integrativa esistente».