MILANO – Su e giù da una rampa di scale meglio di una tazzina di caffè. Per una iniezione di energia in una giornata sonnolenta sarebbe meglio salire e scendere alcuni gradini piuttosto che fare il pieno di caffeina.
È la conclusione di una ricerca della University of Georgia pubblicata su Physiology and Behavior.
Abbiamo voluto sentire il commento della professoressa Daniela Lucini, responsabile della Sezione di Medicina dell’Esercizio di Humanitas.
Basterebbero 10 minuti, dicono i ricercatori, e senza strafare, tenendo cioè un passo normale. Il team ha coinvolto 18 studentesse tra 18 e 23 anni di età che avevano riferito di soffrire di disturbi del sonno (dormivano circa 6 ore e mezzo a notte).
Alle partecipanti è stato chiesto di fare le scale per 10 minuti, senza correre, tenendo una bassa intensità, o di assumere capsule contenenti 50 mg di caffeina o un placebo. 50 mg è grosso modo il contenuto di caffeina di una tazzina di espresso.
Per testare gli effetti dell’assunzione di caffeina e dell’attività fisica, alle ragazze è stato chiesto di eseguire dei test per valutare le performance cognitive.
Sebbene né la caffeina né l’esercizio fisico avessero indotto grandi miglioramenti nella memoria e nell’attenzione, chi aveva fatto le scale aveva mostrato comunque una maggiore motivazione. L’effetto dell’esercizio fisico era comunque temporaneo, concludono i ricercatori.
L’attività fisica come – se non meglio – di una sostanza stimolante?
«Da un lato fare attività fisica in maniera costante protegge dal rischio di insorgenza di malattie cardiocerebrovascolari e del metabolismo, ma questo non è l’unico beneficio. È importante anche quello che succede mentre si fa attività fisica: l’organismo reagisce con un aumento dell’attività simpatica, basti pensare semplicemente all’aumento del battito cardiaco», spiega la professoressa Lucini.
«Ebbene – continua – se questa attività può rappresentare un rischio in caso di attività particolarmente intense e in soggetti con qualche fattore di rischio cardiovascolare, normalmente è proprio ciò che “sveglia” il soggetto.
Fare le scale, ad esempio, innesca un tipo di attività simpatica sufficiente a questo scopo. Inoltre muoversi stimola il rilascio di neurotrasmettitori associati a una sensazione di benessere.
Ecco perché il consiglio è quello di dedicare 5-10 minuti all’attività fisica quando si sta facendo qualcosa di noioso, stressante o impegnativo, basta anche una camminata. Un consiglio valido, per esempio, per gli studenti impegnati in lunghe sessioni di studio al fine di recuperare energie e rendere di più in seguito», conclude l’esperta.