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sabato 02 Novembre 2024
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PELLINI – Entra nel caffè in capsule: ora più facile l’export di fascia alta

L’AZIENDA VERONESE HA STRETTO UN ACCORDO PER LA PRODUZIONE DI UN FORMATO COMPATIBILE CON LE MACCHINE NESPRESSO. LE ESPORTAZIONI PESANO PER IL 10% DEI RICAVI E QUESTA È LA STRADA PER FAR CRESCERE LA QUOTA. SI PARTE DAI LOCALI DEI CENTRI STORICI DI LONDRA, PARIGI, BERLINO

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MILANO – Chi è senza capsula, ne lanci una. Un’azienda che vende caffè difficilmente può stare oggi sul mercato senza commerciare i nuovi formati, cialde o capsule che, inserite nelle apposite macchinette, fanno un espresso come quello del bar o quasi. Il mercato le reclama.

E così appena due mesi fa anche i Pellini, famiglia di torrefattori veronesi sin dagli anni Venti, hanno messo in vendita quelle col loro marchio, compatibili con le macchinette della Nespresso, tra le più diffuse al mondo.

Un’operazione che non ha comportato investimenti in impianti o in macchinari per incapsulare le miscele. La Pellini Caffé, guidata dal presidente Marco Pellini, ha scelto un’altra strada. “Ci siamo avvalsi di un’equipe di lavoro internazionale per lo studio e la realizzazione del nuovo prodotto spiega il direttore commerciale Canio Pappadà – di cui noi controlliamo ogni fase, dalla selezione delle materie prime, fino alla resa in tazza”.

Una scelta strategica che ha consentito ai veronesi di investire soprattutto in comunicazione, per entrare con maggiore forza in un mercato molto competitivo. Una nuova sfida per la società che ha chiuso il 2013 con un fatturato di 60 milioni di euro in crescita del 14% rispetto all’anno prima.

“Abbiamo firmato accordi per la distribuzione delle capsule nei supermercati in Italia – racconta il direttore – e adesso vogliamo portarle all’estero, in modo particolare in Francia, Spagna, Germania”. I mercati stranieri rappresentano un’opportunità per le aziende del made in Italy e Pellini già oggi realizza oltre confine il 10% del suo giro d’affari. Ed è lì che vuole crescere.

Soprattutto in Europa. Per farlo continua a partecipare a diverse fiere internazionali. “Il nostro approccio – spiega il manager – è cercare di entrare nei bar e nei ristoranti dei centri storici di grandi città come Parigi, Monaco, Berlino, Londra, che sono un veicolo straordinario per far conoscere il brand”. La svolta sarebbe poi entrare in un canale molto diverso, difficile, ma anche remunerativo, come il retail.

In Italia non a caso la distribuzione organizzata è quella che in termini di ricavi dà più soddisfazioni ai torrefattori veronesi, valendo nel 2013 ben metà del giro d’affari complessivo. Mentre bar, ristoranti e alberghi (il canale Horeca) contano un 25%. Infine un 15% è dato dal canale vending, quello dei distributori automatici, e da altre voci.

A dispetto della recessione, Pellini ha visto aumentare non solo il fatturato, ma anche la quantità di prodotto venduto (+9%). Mentre molte delle 700 torrefazioni sparse per lo Stivale hanno vissuto momenti difficili. “Le vendite dell’espresso a livello nazionale sono calate dell’8%, quelle della moka del 3”, spiegano dall’azienda veronese che invece ha avuto buoni risultati sia sulla moka (+25%) che sull’espresso (+4%). Il loro è un prodotto d’alta gamma.

“Puntiamo su un cliente che apprezza il buon caffè – commenta Pappadà e investiamo nella riconoscibilità del brand, prestando attenzione al rapporto qualità-prezzo, anche se siamo anche noi penalizzati dall’aumento vertiginoso del costo delle materie prime”. Il personale qualificato e l’esperienza aiutano ad andare avanti.

Negli anni Pellini ha diversificato il prodotto, lanciando linee diverse, come la Bio, realizzata con Arabica 100% proveniente da agricoltura biologica. In azienda si è investito anche in innovazione, e l’intero stabilimento di Bussolengo, in provincia di Verona, è stato inaugurato solo nel 2005. Qui lavorano 130 dipendenti e collaboratori. E si muovono gli esperti che degustano le miscele, ne verificano standard qualitativi, confrontandoli con quelli dei concorrenti.

“Un metodo – concludono dalla Pellini – che negli anni ci ha consentito di stare in sintonia con l’evoluzione del gusto e di creare prodotti in grado di soddisfare le nuove esigenze di consumo”. Quello del caffè in capsule è un business in ascesa verticale, che conta una crescente schiera di nuovi entranti come la Pellini Caffè

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