PADOVA — Non proprio «senza porte», e cioè aperto h24. Ma senz’altro più accessibile ed inserito nel contesto dell’offerta turistica cittadina. D’altra parte, è uno dei monumenti di pregio del centro storico. La novità è che non ci sarà chiusura estiva. Il Pedrocchi, capolavoro (neoclassico, ma con innesti neogotici) dello Jappelli e da due secoli prestigioso punto di incontro per intellettuali (tra i frequentatori: Stendhal, che decantò il locale zabaione; Nievo, Fusinato, D’Annunzio, Eleonora Duse e il futurista Marinetti), resterà aperto tutto l’anno.
Pedrocchi aperto per nuova gestione
È la linea della nuova proprietà, la «Fede Group srl», società milanese che circa un mese fa si è aggiudicata la gestione del complesso per i prossimi quindici anni. Prenderà quindi il posto di «Caffè Pedrocchi 2001 srl». In sostanza, il locale resterà chiuso solo il lunedì, giorno di riposo, e a Ferragosto.
Ma per tutto il mese di agosto, le storiche porte del Caffè resteranno aperte dalle 9 alle 22; con l’aggiunta di un’ora al weekend (venerdì compreso) e cioè sino alle 23. E appunto al weekend (dal 9 agosto), musica e bollicine di Sparkling Notes animeranno il Plateatico del Caffè. Dalle ore 18.00 l’aperitivo sarà accompagnato dalle melodie del pianoforte.
I musei non subiranno variazioni
Restano invariati rispetto al normale calendario gli orari del Piano Nobile e del Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea. Visitabili tutti i giorni – esclusi i lunedì non festivi – dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle ore 15.30 alle ore 18.
Peraltro, in occasione della mostra «Venetkens, viaggio nella terra dei Veneti antichi», progetto che vede insieme i ristoratori padovani soci dell’Appe (Associazione provinciale pubblici esercizi) e assessorato alla cultura del comune di Padova, lo chef del caffè Giacomo Dianin hanno pensato a due piatti speciali,. Verranno preparati per tutto il periodo della mostra; si tratta, secondo lo chef, del gusto degli antichi veneti.
Pedrocchi: il Caffè riparte a passo serrato
Il gruppo meneghino, che fa capo agli imprenditori Ermes Fornasier e Marcello Forti, dovrebbe mantenere tutti gli attuali dipendenti del locale, compreso il direttore Roberto Turrin.
La società ha vinto la gara ad aprile, promettendo di corrispondere a Palazzo Moroni un affitto annuo pari al 12,11% del fatturato. (cifra che comunque non potrà essere inferiore a 80mila euro); e superando la concorrenza della trevigiana «Aglaja» (9%), della padovana «Sport Club» (8,5%) e del pittore naif Gioacchino Bragato, che aveva simbolicamente offerto un canone mensile di un euro.
Fonte: corriere del Veneto