MILANO – Il calo dei consumi dopo aver falcidiato il numero dei caffè ordinati al bar a vantaggio di quello fatto a casa con la moka o in azienda con il vending o le macchinette a cialde. Il calo del consumo di caffè, che proprio per l’aumento delle cialde non ha provocato cali nell’importazione di verde e nella torrefazione, si verifica soprattutto nei bar di periferia. Ma adesso la crisi sta colpendo anche i peccati di gola delle famiglie italiane con una tendenza al risparmio che colpisce grandi e piccoli come dimostra il taglio in quantità degli acquisti che varia dal -6 per cento delle caramelle al -3 per cento dei liquori.
Peccati di gola: un lusso colpito dalla crisi
È quanto emerge da un’analisi presentata sulla base dei dati relativi ai primi cinque mesi del 2012 nel commentare i dati sui consumi diffusi da Confcommercio. Ad essere ridotti in quantità sono anche gli aperitivi (-4 per cento), i prodotti a base di cioccolato (-3 per cento), le bibite (-7 per cento) e i dessert (-10 per cento).
La necessità di risparmiare – conclude la Coldiretti – spinge a contenere le spese superflue all’interno delle famiglie italiane prima ancora che venga fatto nella spesa pubblica con la spending review.